Le Fiamme Gialle sequestrano beni di circa 110mila euro a un sorvegliato speciale di Lucera
GdF (foto N. B.) ndr. |
LUCERA (FG), 28 MAG. (Com. St.) - Nel quadro della sistematica aggressione degli interessi patrimoniali dei sodalizi criminali condotta dalla Guardia di Finanza attraverso strumenti di indagine finalizzati al sequestro ed alla confisca dei beni provenienti da attività delittuose, i finanzieri del Comando Provinciale di Foggia hanno approfondito la posizione economica e patrimoniale di S.M., classe 1973, pregiudicato di Lucera (FG) per delitti contro il patrimonio, spaccio di sostanze stupefacenti ed in materia di armi.
Trattandosi di soggetto sottoposto in via definitiva alla misura di prevenzione della “sorveglianza speciale di pubblica sicurezza”, lo stesso era obbligato, in base al codice delle leggi antimafia, a comunicare al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di Finanza di Foggia tutte le variazioni, nell'entità e nella composizione del proprio patrimonio, superiori ad €. 10.329,14.
Le indagini dei finanzieri hanno, invece, fatto emergere che il sorvegliato speciale, pur avendo concluso operazioni economiche per un importo complessivo di circa € 110.000,00, non aveva effettuato alcuna comunicazione, così violando la normativa antimafia.
I militari del Nucleo di Polizia Economico Finanziaria hanno quindi avanzato alla Procura della Repubblica di Foggia una proposta di sequestro dei beni oggetto delle variazioni patrimoniali non segnalate, che il Tribunale di Foggia - Ufficio GIP ha accolto, disponendo il sequestro preventivo per equivalente di somme di denaro ed altri beni, nella disponibilità del proposto, fino alla concorrenza dell'importo di circa € 110.000,00.
La misura ablativa è stata eseguita nei giorni scorsi dalle Fiamme Gialle, che hanno sequestrato al pregiudicato di Lucera un conto corrente bancario e n. 13 tra autovetture e motocicli.
L’attività di servizio si inquadra nel costante impegno profuso dalla Guardia di Finanza nel sottrarre alla criminalità organizzata i patrimoni illecitamente accumulati, nella consapevolezza che solo privando le compagini criminali delle risorse finanziarie di cui dispongono è possibile reprimere ogni loro tentativo di infiltrazione e mimetizzazione nell’economia legale.
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