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Psicologia. Suicidi in diretta sui social ed effetto Werther: la pericolosità di certi gesti nei suoi effetti imitativi

Suicidi in diretta sui social ed effetto Werther. (foto) ndr.

di Rossana Putignano

BARI, 23 GEN. - Parigi romantica, Parigi dell’arte, Parigi dei vini e dei formaggi. Parigi della baguette e del cinema. Parigi della moda e dell’ultimo tango. Il 10 Maggio del 2016, nell’atmosfera charmante nella capitale francese, fa squarcio l’ultimo “tango” di una giovane 19 enne la quale decide di togliersi la vita, sconvolgendo l’intero popolo del web. La giovane era originaria di Egly, città nel distretto dell’Essonne, a sud di Parigi. La ragazza ha deciso di filmare su Periscope l’intero momento tragico in cui ha annunciato che, di li a poco, si sarebbe suicidata, riferendo i motivi del suo gesto. La giovane si è buttata sotto un treno della rete parigina Rer alle ore 16,30 dopo aver denunciato di essere stata stuprata, trasmettendo il nome del suo carnefice. Sono accuse pesanti ora verificate dagli organi competenti che hanno aperto un fascicolo sul caso. 
Il video è stato rimosso da Periscope ma, putroppo, circolerebbe ancora su youtube. Ad avvisare la polizia sarebbero stati i followers della ragazza che avrebbero ricevuto, dapprima, una sorta di appuntamento virtuale per poi visionare il tutto. Nel video, la giovane spiega il motivo del suo gesto: il suo scopo è costringere la gente a reagire e ad aprire la mente e avverte i minori di non guardare il video. La procura di Evry riferisce che la giovane, poco prima della sua morte, ha inviato un sms a uno dei suoi parenti, informandolo del suo imminente gesto. Perché? Forse avrebbe voluto salvarsi, attirare l’attenzione o distruggere la vita di qualcuno? Purtroppo, sono domande a cui non avremo mai risposta. Il video termina con il silenzio e le immagini confuse dei soccorritori. La potenza della rete sta assumendo delle proporzioni discutibili in America dove i Vloggers, (ndr. le famiglie che riprendono la loro vita quotidiana con un video al giorno trasmesso sui canali TV) hanno dato il via a una vera e propria competizione. Il caso della Famiglia Bratayley, per esempio, è seguita da circa 1,5 milioni di persone. Sul Bratayley Channel di youtube la gente può osservare le 'avventure' quotidiane di una madre e un padre, Katie e Billy, e dei loro tre figli, Annie, Hayley e Caleb. Purtroppo, il 1 ottobre del 2016 Caleb scompare da queste riprese sconvolgendo i followers. Caleb sarebbe morto per cause mediche naturali non meglio specificate. E’ difficile, dunque, distinguere la realtà dalla finzione scenica: è morto davvero? ha deciso di non essere più ripreso? Stesso dubbio potrebbe permanere nei confronti di qualsiasi tentativo di suicidio spettacolarizzato tramite cellulare e ci chiederemo: sarà vero?
Le implicazioni psichiatriche o di disagio sociale alla base di un tale gesto, potrebbero essere tante, tantissime. Il fenomeno è stato denominato “effetto Werther”, nome che deriva dal protagonista de “I dolori del giovane Werther” del 1774, celebre romanzo di Goethe). In base a questo fenomeno, la diffusione di una notizia di un suicidio aumenta spaventosamente il numero dei suicidi nei giorni successivi. Il protagonista del romanzo, infatti, è un giovane che si suicida perché innamorato di una ragazza che poi sposerà un altro. Negli anni seguenti alla pubblicazione si susseguirono molti suicidi di giovani che hanno letto il romanzo. Lo stesso effetto si ripropose negli altri paesi dopo la pubblicazione della traduzione dell’opera. Fenomeno analogo si ebbe in Italia dopo la pubblicazione nel 1802 del romanzo di Ugo Foscolo “Ultime lettere di Jacopo Ortis”. Il fenomeno imitativo è riemerso negli anni Settanta negli Stati Uniti: dopo la morte di Marilyn Monroe, nella citta di Los Angeles dove si è registrato un aumento dei suicidi del 40%; stessa cosa accadeva se le reti televisive trasmettevano notizie di suicidi di adolescenti. Tuttavia, dopo il suicidio dello scrittore Heminguey non si registrò un aumento del tasso dei suicidi; lo psichiatra americano Jerome A. Motto - così come da studi di Bandura sull’apprendimento sociale- sottolineò quali fossero le condizioni necessarie per verificarsi dell'effetto Werther: sono importanti sia il modo in cui la notizia è presentata al pubblico dai media sia l'identificazione con il suicida. 
Alla luce di queste considerazioni, sulla base di evidenze più o meno scientifiche, sarebbe utile che la diffusione delle notizie tragiche e delittuose siano regolate da qualche organo competente/comitato etico o che gli ordini dei giornalisti, degli psicologi e degli avvocati possano prendere provvedimenti su come e quando queste notizie debbano essere trasmesse.





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