Taranto. Incendio oasi WWF, Millarte: “tutto tornerà come prima!”
Il rogo alla nell'oasi del WWF (foto Millarte) ndr. |
di Luciano Manna
Bruciati
più di dieci ettari tra pineta e macchia
TARANTO,
7 LUG. – Nelle prime ore della mattina di
mercoledì 5 luglio un incendio ha cancellato buona parte della flora esistente
nella palude La Vela, oasi naturale protetta del WWF Taranto. Immediato l’intervento
dei Vigili del Fuoco coadiuvati successivamente dall’arrivo di un canadair
giunto da Lamezia Terme. Fabio Millarte, presidente del WWF Taranto arriva sul
posto intorno alle 10.00 quando ancora le fiamme avvolgevano la pineta
adiacente la strada Circummarpiccolo. Millarte ci riferisce che l’incendio è
partito e si è propagato dal lato sinistro del Canale d'Aiedda e che per i
particolari, cioè comprendere la natura e le cause dell’incendio, dovremo
aspettare le indagini in corso.
“La Palude La Vela – ci riferisce Millarte
- tornerà come prima, la natura farà il
suo corso così come è già accaduto dopo i precedenti incendi, quello del 2006
che bruciò 350 alberi e quello del 2013 che ne bruciò quasi un centinaio. Ora
dobbiamo attendere per capire cosa è successo realmente agli alberi non
bruciati, se ne risentiranno a causa dell’esposizione alle altissime
temperature o per le radici bruciate. Per la fauna, per ora, non abbiamo
avvistato carcasse di animali ma dobbiamo ancora verificare in maniera più
accurata; molti uccelli invece sono volati via, ne ho visti a centinaia volare
per mettersi in salvo. Fortunatamente non c’erano i fenicotteri che in fase di riproduzione
avevano già lasciato la palude. Più della metà della pineta, diciamo circa 2/3
sono andati persi nel rogo; per il salicornieto circa 1/3 del suo totale, molti
danni alla macchia mediterranea, completamente bruciato il sentiero delle
pregiate orchidee selvatiche, completamente distrutto il capanno utilizzato per
il birdwatching. Ripeto, ci risolleveremo e buona parte farà la natura così
come già accaduto, rimbocchiamoci le maniche, non scoraggiamoci e mettiamoci al
lavoro”.
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