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Vertice UE. Monti soddisfatto. Accordo sullo scudo Anti-Spread

Monti: "Noi siamo venuti qui per cercare di contribuire alla costruzione dell'Europa" e dell'Italia, "non per rafforzare il governo ma se ne viene anche un rafforzamento" dell'esecutivo "non possiamo che esserne lieti". "Alcuni Paesi hanno negli ultimi tempi deciso di ritardare il raggiungimento del pareggio del bilancio mentre l'Italia, rispetto alla situazione di agosto scorso, ha deciso di anticipare di una anno, al 2013, e non abbiamo spostato gli obiettivi". "Abbiamo avuto l'accordo su tre cose: il Patto per la crescita, le prime linee di lavoro sul futuro dell'Unione economica e monetaria e misure e breve termine per stabilizzare la zona euro". Il premier parla di "soddisfazione duplice dal punto di vista dei contenuti perché nel Patto per la crescita abbiamo tutte le cose che volevamo e perché su richiesta dell'Italia è stata introdotta una disposizione per un meccanismo di stabilizzazione dei mercati per quegli Stati membri che rispettano le raccomandazioni specifiche". 

di Redazione
ROMA - Il presidente del Consiglio Mario Monti si è detto "molto soddisfatto" per i risultati raggiunti perché rafforzano l’euro. La Merkel questa volta ha dovuto cedere , anche se "tutto deve avvenire secondo le regole attuali", confermando il proprio "no" agli eurobond. Approvato il piano da 120 miliardi per rilanciare la crescita. I paesi che rispettano il patto di stabilità e le raccomandazioni "non dovranno sottostare al monitoraggio della troika", ma dovranno continuare a rispettare gli impresi presi, ha detto Monti, aggiungendo che "l'Italia si è molto battuta per questo misure, in particolare per quanto riguarda gli spread, ma non ha intenzione in questo momento di avvalersene", "ma non escludo niente per il futuro". "Il meccanismo è pensato per i Paesi che vogliono finanziamenti non per mantenere un disavanzo eccessivo, ma perchè avendo un disavanzo tra i migliori d'Europa, come l'Italia, abbiano bisogno di mandare ai mercati un messaggio. Può darsi benissimo che l'Italia in futuro" abbia bisogno di inviare questo messaggio. Ma Monti non vuole dire se c'è una soglia massima di spread oltre il quale il governo chiederebbe l'attivazione del meccanismo: "Non c'è, e se ci fosse non la direi". A parere di Monti “i mercati hanno avuto una buona reazione", anche se "non so se basterà questo insieme di provvedimenti. C'è una storia passata di decisioni europee che poi non sono bastate, può darsi succeda anche stavolta, ma guardando dentro il pacchetto complessivo stavolta ci vedo più contenuto. Ma sarebbe molto azzardato fare previsioni". “Stiamo facendo azione di promozione dell’idea della sinergia tra disciplina di bilancio e misure per la crescita. Siamo certi pervada tutte le politiche economiche, anche quella francese che si era presentata, specie nel periodo elettorale, alla ribalta con accenti un po’ diversi”. Ma “non credo di aver mai pensato a meccanismi automatici o semi automatici di controllo dello spread”. Il presidente del consiglio ha definito “convincente, il disegno del futuro dell’Unione economico-monetaria”, ma ha anche, subito dopo, sottolineato come “la situazione economica italiana è pesante, non ho mai pensato che si potesse trasformare in leggera in pochi mesi”. Ha poi assicurato che non saranno necessarie ulteriori manovre aggiuntive “ perché siamo in rotta di conseguimento degli obiettivi di bilancio che ci sono stati proposti”. Monti ha voluto precisare che “noi siamo venuti qui per cercare di contribuire alla costruzione dell’Europa. Non siamo venuti qui per rafforzare il governo. Se ne viene anche un rafforzamento del governo non possiamo che esserne lieti. Non abbiamo mai preventivato di agire su un orizzonte più breve di quello che si conclude nella primavera dell’anno prossimo. Mi sfugge il concetto di forza o debolezza di un governo. Mi riesce più facile pensare in termini di riforme fatte, e non posso che rallegrarmi coi miei ministri e col Parlamento. Abbiamo ancora tante cose da fare e speriamo che le cose decise qui ci possano dare altro impulso”. Infine ha confermato che “sarà mio dovere e piacere andare a riferire nel dettaglio in Parlamento sull’esito del Consiglio europeo”. La gestione europea, in quest'ultimo semestre, "é diventata più assertiva" e questo è un bene perché in passato c'é stata "una eccesiva deferenza, una eccessiva gentilezza" nell'agire sugli Stati membri. "In questi mesi invece l'assertività della Commissione è aumentata".




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