Alfano dice no al ticket, con Berlusconi premier meglio una donna
Il responsabile del Pdl: non sarà Monti l'avversario. Io resto segretario. Dialogo con Lega
di Redazione
ROMA - Angelino Alfano resterà segretario del Pdl ma non farà parte di alcun ticket con Silvio Berlusconi nella corsa 2013 per palazzo Chigi. Lo ha fatto sapere lui stesso, confermando la ricandidatura del Cavaliere alla premiership, magari in tandem con una signora sull'identikit della quale Alfano ha tre ipotesi. E dicendosi convinto, che a fronte delle reazioni fredde o ironiche per lo più fatte registrare dal dejà vù di Berlusconi, almeno il mondo dell'impresa e la Lega cambieranno idea sulla ricandidatura di Berlusconi. Sul nome della donna che potrebbe affiancare Berlusconi Alfano,in una intervista al Corriere della Sera, non ha fatto parola. Mentre secondo altre indiscrezioni di stampa in pole position potrebbe esserci Federica Guidi, leader dei giovani di Confindustria. Sia come sia per la compagna di corsa, "Berlusconi - ha detto Alfano al Corsera - è ammesso di diritto alla sfida successiva come detentore del titolo, avendo vinto lui le ultime elezioni". E d'altra parte a suo giudizio contro la sua ricandidatura non ci sono argomenti: "quali sarebbero...?", ha controdomandato Alfano. "Alla fine - ha affermato ancora l'Angelino del Pdl - è giusto chiedere al popolo un nuovo giudizio" e comunque "Berlusconi non ha bisogno di un ticket: ha sempre vinto senza accompagnatori" mentre lui non lascerà la segreteria del partito: "Ho sempre lavorato solo nella prospettiva di rafforzare il Pdl", ha detto. E "se non ho il cinismo necessario a questa politica, la colpa è forse della politica che oggi ne chiede troppo e non mia che non ce lo ho". D'altra parte, Alfano difende a spada tratta Berlusconi dalle ciglia alzate che hanno accompagnato l'ennesima scesa in campo. "Quanti capelli grigi e quante lucine fioche - ha sentenziato - stavano dietro a quei commenti:la gerontocrazia che parla del nuovo...". Discorso a parte, invece, per le ironie di Roberto Maroni, perché "con il segretario della Lega - ha sottolineato- a tempo debito dovremo fare un discorso serio che riguarderà il futuro del Paese e del Nord". Mentre che Mario Monti possa essere l'avversario di Berlusconi per Palazzo Chigi, il segretario Pdl non lo crede o non vuole crederlo. Perché "è senatore a vita e non ha la tendenza a diventare patrimonio di una parte".
di Redazione
ROMA - Angelino Alfano resterà segretario del Pdl ma non farà parte di alcun ticket con Silvio Berlusconi nella corsa 2013 per palazzo Chigi. Lo ha fatto sapere lui stesso, confermando la ricandidatura del Cavaliere alla premiership, magari in tandem con una signora sull'identikit della quale Alfano ha tre ipotesi. E dicendosi convinto, che a fronte delle reazioni fredde o ironiche per lo più fatte registrare dal dejà vù di Berlusconi, almeno il mondo dell'impresa e la Lega cambieranno idea sulla ricandidatura di Berlusconi. Sul nome della donna che potrebbe affiancare Berlusconi Alfano,in una intervista al Corriere della Sera, non ha fatto parola. Mentre secondo altre indiscrezioni di stampa in pole position potrebbe esserci Federica Guidi, leader dei giovani di Confindustria. Sia come sia per la compagna di corsa, "Berlusconi - ha detto Alfano al Corsera - è ammesso di diritto alla sfida successiva come detentore del titolo, avendo vinto lui le ultime elezioni". E d'altra parte a suo giudizio contro la sua ricandidatura non ci sono argomenti: "quali sarebbero...?", ha controdomandato Alfano. "Alla fine - ha affermato ancora l'Angelino del Pdl - è giusto chiedere al popolo un nuovo giudizio" e comunque "Berlusconi non ha bisogno di un ticket: ha sempre vinto senza accompagnatori" mentre lui non lascerà la segreteria del partito: "Ho sempre lavorato solo nella prospettiva di rafforzare il Pdl", ha detto. E "se non ho il cinismo necessario a questa politica, la colpa è forse della politica che oggi ne chiede troppo e non mia che non ce lo ho". D'altra parte, Alfano difende a spada tratta Berlusconi dalle ciglia alzate che hanno accompagnato l'ennesima scesa in campo. "Quanti capelli grigi e quante lucine fioche - ha sentenziato - stavano dietro a quei commenti:la gerontocrazia che parla del nuovo...". Discorso a parte, invece, per le ironie di Roberto Maroni, perché "con il segretario della Lega - ha sottolineato- a tempo debito dovremo fare un discorso serio che riguarderà il futuro del Paese e del Nord". Mentre che Mario Monti possa essere l'avversario di Berlusconi per Palazzo Chigi, il segretario Pdl non lo crede o non vuole crederlo. Perché "è senatore a vita e non ha la tendenza a diventare patrimonio di una parte".
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