Crisi: Monti, per Italia percorso di guerra durissimo
di Redazione
ROMA - L'Italia ''ha iniziato un percorso di guerra durissimo'', un percorso nella pero' ''non lontana prospettiva di coglierne i frutti''. Lo afferma il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti, intervenendo all'assemblea dell'Abi. Il percorso di guerra del nostro Paese, spiega Monti, e' stato iniziato ''contro i diffusi pregiudizi nei confronti dell'Italia, contro le diffuse e un po' ciniche sottovalutazioni di noi stessi. E' una guerra - dice ancora - contro l'eredita' del grande debito pubblico, contro gli effetti inerziali di decisioni del passato e contro i vizi strutturali della nostra economia e del nostro sistema sociale''. Il premier assicura pero' che con l'apporto di tutti ''abbiamo cercato di affrontare questi aspetti strutturali e nel poco tempo a disposizione, l'abbiamo fatto fra l'altro per le pensioni, per il mercato del lavoro, per i mercati dei beni e dei servizi''. Da ultimo, prosegue Monti, ''abbiamo iniziato a incidere pesantamente sugli aspetti piu' nefasti dell'economia italiana, cioe' i meccanismi rigeneratori della spesa pubblica che hanno prodotto nell'aggregato il debito e nel disaggregato una serie di effetti perversi''. In ciascuna di queste guerre ''contro interessi legittimi ma fortissimi - dice ancora Monti - stiamo ottenendo risultati differiti e distribuiti nel tempo, a cominciare dal cambiamento piu' rapido del previsto dell'opinione mondiale ed europea nei confronti dell'Italia''.
ROMA - L'Italia ''ha iniziato un percorso di guerra durissimo'', un percorso nella pero' ''non lontana prospettiva di coglierne i frutti''. Lo afferma il presidente del Consiglio e ministro dell'Economia, Mario Monti, intervenendo all'assemblea dell'Abi. Il percorso di guerra del nostro Paese, spiega Monti, e' stato iniziato ''contro i diffusi pregiudizi nei confronti dell'Italia, contro le diffuse e un po' ciniche sottovalutazioni di noi stessi. E' una guerra - dice ancora - contro l'eredita' del grande debito pubblico, contro gli effetti inerziali di decisioni del passato e contro i vizi strutturali della nostra economia e del nostro sistema sociale''. Il premier assicura pero' che con l'apporto di tutti ''abbiamo cercato di affrontare questi aspetti strutturali e nel poco tempo a disposizione, l'abbiamo fatto fra l'altro per le pensioni, per il mercato del lavoro, per i mercati dei beni e dei servizi''. Da ultimo, prosegue Monti, ''abbiamo iniziato a incidere pesantamente sugli aspetti piu' nefasti dell'economia italiana, cioe' i meccanismi rigeneratori della spesa pubblica che hanno prodotto nell'aggregato il debito e nel disaggregato una serie di effetti perversi''. In ciascuna di queste guerre ''contro interessi legittimi ma fortissimi - dice ancora Monti - stiamo ottenendo risultati differiti e distribuiti nel tempo, a cominciare dal cambiamento piu' rapido del previsto dell'opinione mondiale ed europea nei confronti dell'Italia''.
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