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SI RIUSCISCE L'EUROGRUPPO, MA PER DECISIONI È SOLO LA PRIMA PUNTATA

Già prevista una seconda riunione straordinaria a Bruxelles il 20. Si discute di scudo antispread e di ricapitaliazzazione banche 


di Redazione
BRUXELLES - La riunione "regolare" dell'Eurogruppo prevista per questo pomeriggio a Bruxelles doveva essere risolutiva per le molte questioni lasciate aperte dagli accordi su scudo anti-spread e ricapitalizzazione diretta delle banche, sottoscritti alle prime ore del mattino del 29 giugno dai leader dell'Eurorozona; e invece è dato ormai quasi per scontato che i ministri delle Finanze dei Diciassette domani potranno solo iniziare a discutere i dettagli e le modalità di applicazione dei nuovi meccanimsi anti-crisi, e che sarà necessaria una nuova riunione straordinaria prima della pausa estiva: probabilmente il 20 Luglio. Alla riunione, che inizierà come sempre alle 17, parteciperà per l'Italia il presidente del Consiglio Mario Monti, nella sua qualità di ministro dell'Economia. L'Eurogruppo sarà preceduto, a partire dalle 14.30, da un audizione del presidente della Bce, Mario Draghi, in commissione Affari economici del Parlamento europeo, sempre a Bruxelles. Draghi dovrebbe poi raggiungere i ministri dell'Eurozona. L'incertezza maggiore che pesa sull'Eurogruppo è il divario temporale fra la necessità immediata (nonostante l'atteggiamento temporeggiatore del governo di Madrid) di ricapitalizzare le banche spagnole e i tempi tecnici necessari per l'entrata in vigore dell'accordo di Bruxelles, che consentirebbe il salvataggio degli istituti di credito con valore 'sistemico' attraverso prestiti diretti dell'Esm, il Fondo salva-Stati permanente. E non solo perché l'Esm non è ancora entrato in vigore a causa del ritardo delle ratifiche nazionali. Manca ancora, soprattutto, la proposta della Commissione europea per l'accentramento nelle mani della Bce della vigilanza bancaria di tutta l'Eurozona. E, secondo la condizione imposta dalla Germania nell'accordo, la ricapitalizzazione diretta delle banche potrà scattare (con una decisione unanime dei ministri dell'Eurogruppo) solo dopo l'entrata un vigore del nuovo sistema europeo di vigilanza creditizia, probabilmente a metà 2013. Nel frattempo, è chiaro che la Spagna potrà prendere in prestito dall'Efsf, il Fondo salva-Stati temporaneo, i soldi per ricapitalizzare le proprie banche, ma aumentando il proprio debito pubblico e negoziando il temuto 'memorandum d'intesa con la Troika Ue/Bce/Fmi che, per quanto 'alleggerito' e limitato a misure da attuare nel solo settore finanziario, è percepito comunque come un'umiliazione dai fieri spagnoli, viene strumentalizzato in questo senso dall'opposizione socialista, e rischia di tradursi paradossalmente in un aumento della sfiducia dei mercati verso Madrid. Una possibile via d'uscita, di cui potrebbe discutere l'Eurogruppo, sarebbe quella di annunciare una sorta di 'retroattività' limitata del meccanismo di ricapitalizzazione diretta, quando questo entrerà in vigore, per permettere di assorbire a ritroso i prestiti per la Spagna decisi ed erogati di qui a metà 2013, ma per ora non vi sono conferme su questo punto, e quasi certemente paesi come la Finlandi o l'Olanda vi si opporrebbero.




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