THE UKE’S PLACE, CARLO DE TOMA JAZZLELE
di Ninni Di Lauro
BARI - La Four Records è una piccola ma vivace casa editrice musicale che ha il merito di cercare di mettere in luce le potenzialità e soprattutto la professionalità di molti artisti pugliesi che altrimenti non avrebbero modo di pubblicare le proprie opere. Nel catalogo sufficientemente nutrito abbiamo scelto una proposta che ci pare molto originale e pertanto degna di nota; si tratta di un CD dedicato all’ukulele suonato nella più schietta tradizione del Jazz della vecchia America dei primi decenni del secolo scorso. L’autore dell’opera è il barese Carlo De Toma strenuo difensore, ormai da decenni, di ogni forma e stile di Jazz classico quello comunemente detto: Jazz tradizionale. L’intero programma del CD è registrato come se fosse, a nostro avviso, un concertino dal vivo eseguito in una piccola, calda, accogliente sala da the dei primi del novecento. Addirittura durante l’ultimo brano The Duke’s Place ,una composizione del pianista Duke Ellington, che con un gioco di parole ricorda il titolo dell’opera, sembra quasi di ascoltare il bis di questo ipotetico trattenimento musicale con i solisti che si avvicendano l’uno dopo l’altro per salutare un sempre ipotetico pubblico. Per esattezza storica bisogna precisare che l’ukulele è uno strumento di origine hawaiano a corde grande all’incirca come un mandolino o un violino, ma dalla timbrica dolce come una chitarra ed al contempo percussiva e penetrante quasi come un banjo. Proprio per questa sonorità bene si adatta al jazz dei primi anni ’20 e grazie alle sue curiose dimensioni ebbe una brillante vita anche nella storia della cinematografia hollywoodiana. Chi non ricorda la divina Marilyn Monroe che nel film “ A qualcuno piace caldo” strimpella proprio un ukulele o prima ancora nel film “I figli del deserto” Oliver Hardy suona un ukulele mentre il suo compare di ogni avventura Stan Laurel ostenta un ananas quale souvenir di un fantomatico viaggio alle isole Hawaii? E poi nel film Blue Hawaii persino il fascinoso Elvis Presley si accompagna con un ukulele. Per non citare infine anche i famosi quattro di Liverpool che spesso in privato o in concerto amavano suonare vecchie melodie americane con l’ukulele. Torniamo al nostro CD e diciamo che il programma nei suo 50 minuti circa scorre piacevolmente senza stancare mai, tanto ci sembra di raccomandarne l’ascolto anche seduti alla guida della propria autovettura in marcia verso lontane destinazioni e non sembri assolutamente un voler svilire la proposta del trio questa, anzi, in definitiva ci sembra riconoscere una evidente fruibilità sebbene supportata da una pertinente correttezza filologica. Carlo de Toma ormai riconosciuto come abile suonatore di ukulele e versatile cantante si esprime al meglio in tutto il lavoro dando anche ampio spazio, cosa meritevole per un leader, agli altri musicisti , in special modo Vince Abbracciante che emerge in ogni brano profumando il tutto ora di delicate atmosfere da musette francese, ora di possenti accordi che spesso ricordano swinganti sezioni di sax, sempre supportate dalla precisa carica ritmico armonica del contrabbassista Penta. Oltre a famosi evergreen americani quali On the sunny side of the street, I can’t give anything but love e molti altri tutti suonati secondo originali arrangiamenti di De Toma, sono in elenco alcuni brani pochissimo “ battuti” e per quel che ci consta tantomeno eseguiti con l’ukulele, tra i quali Oh, By Jingo un brano novelty, quasi una macchietta musicale, da fine dicitore , un brano da cantare in bombetta e bastoncino un po’ alla Charlie Chaplin! In definitiva Carlo De Toma ci sembra uno di quegli artisti che incidono un disco solo se hanno qualcosa da dire, pertanto questo al giorno d’oggi è già di per sé un segno di serietà professionale che va senz’altro premiata con l’acquisto del cd The Uke’s Place!
BARI - La Four Records è una piccola ma vivace casa editrice musicale che ha il merito di cercare di mettere in luce le potenzialità e soprattutto la professionalità di molti artisti pugliesi che altrimenti non avrebbero modo di pubblicare le proprie opere. Nel catalogo sufficientemente nutrito abbiamo scelto una proposta che ci pare molto originale e pertanto degna di nota; si tratta di un CD dedicato all’ukulele suonato nella più schietta tradizione del Jazz della vecchia America dei primi decenni del secolo scorso. L’autore dell’opera è il barese Carlo De Toma strenuo difensore, ormai da decenni, di ogni forma e stile di Jazz classico quello comunemente detto: Jazz tradizionale. L’intero programma del CD è registrato come se fosse, a nostro avviso, un concertino dal vivo eseguito in una piccola, calda, accogliente sala da the dei primi del novecento. Addirittura durante l’ultimo brano The Duke’s Place ,una composizione del pianista Duke Ellington, che con un gioco di parole ricorda il titolo dell’opera, sembra quasi di ascoltare il bis di questo ipotetico trattenimento musicale con i solisti che si avvicendano l’uno dopo l’altro per salutare un sempre ipotetico pubblico. Per esattezza storica bisogna precisare che l’ukulele è uno strumento di origine hawaiano a corde grande all’incirca come un mandolino o un violino, ma dalla timbrica dolce come una chitarra ed al contempo percussiva e penetrante quasi come un banjo. Proprio per questa sonorità bene si adatta al jazz dei primi anni ’20 e grazie alle sue curiose dimensioni ebbe una brillante vita anche nella storia della cinematografia hollywoodiana. Chi non ricorda la divina Marilyn Monroe che nel film “ A qualcuno piace caldo” strimpella proprio un ukulele o prima ancora nel film “I figli del deserto” Oliver Hardy suona un ukulele mentre il suo compare di ogni avventura Stan Laurel ostenta un ananas quale souvenir di un fantomatico viaggio alle isole Hawaii? E poi nel film Blue Hawaii persino il fascinoso Elvis Presley si accompagna con un ukulele. Per non citare infine anche i famosi quattro di Liverpool che spesso in privato o in concerto amavano suonare vecchie melodie americane con l’ukulele. Torniamo al nostro CD e diciamo che il programma nei suo 50 minuti circa scorre piacevolmente senza stancare mai, tanto ci sembra di raccomandarne l’ascolto anche seduti alla guida della propria autovettura in marcia verso lontane destinazioni e non sembri assolutamente un voler svilire la proposta del trio questa, anzi, in definitiva ci sembra riconoscere una evidente fruibilità sebbene supportata da una pertinente correttezza filologica. Carlo de Toma ormai riconosciuto come abile suonatore di ukulele e versatile cantante si esprime al meglio in tutto il lavoro dando anche ampio spazio, cosa meritevole per un leader, agli altri musicisti , in special modo Vince Abbracciante che emerge in ogni brano profumando il tutto ora di delicate atmosfere da musette francese, ora di possenti accordi che spesso ricordano swinganti sezioni di sax, sempre supportate dalla precisa carica ritmico armonica del contrabbassista Penta. Oltre a famosi evergreen americani quali On the sunny side of the street, I can’t give anything but love e molti altri tutti suonati secondo originali arrangiamenti di De Toma, sono in elenco alcuni brani pochissimo “ battuti” e per quel che ci consta tantomeno eseguiti con l’ukulele, tra i quali Oh, By Jingo un brano novelty, quasi una macchietta musicale, da fine dicitore , un brano da cantare in bombetta e bastoncino un po’ alla Charlie Chaplin! In definitiva Carlo De Toma ci sembra uno di quegli artisti che incidono un disco solo se hanno qualcosa da dire, pertanto questo al giorno d’oggi è già di per sé un segno di serietà professionale che va senz’altro premiata con l’acquisto del cd The Uke’s Place!
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