Legge elettorale: a un passo dall'accordo tra Pdl, Pd e Udc
di Redazione
ROMA - ''Pensiamo di lavorare ad agosto. Se necessario, di riunire la commissione Affari costituzionali o il Comitato ristretto sulla legge elettorale. Se c'e' almeno un accordo sulle grandi linee della riforma, sara' utile preparare un provvedimento articolato in norme. Ci sara' anche da ridisegnare i collegi. Ed e' un lavoro delicato che richiede tempi non proprio brevi''. E' quanto dichiara il senatore Enzo Bianco (Pd), relatore sulla riforma elettorale, in una intervista che compare sul sito dell'Associazione liberta' e giustizia. Pure Carlo Vizzini (Pdl), presidente della commissione Affari costituzionali del Senato, non vuole assecondare ulteriori rinvii: ''Torneremo a riunirci la prossima settimana, siamo comunque disposti a vederci subito dopo Ferragosto. Sono certo che alle prossime elezioni politiche voteremo con un sistema diverso dal Porcellum''. Pier Luigi Bersani, segretario del Pd, interrogato ieri in conferenza stampa sulla riforma elettorale, fa capire che si e' a un passo dall' accordo: ''Questi giorni possono segnalare delle novita'. Sono tuttavia cauto perche' altre volte siamo stati vicini all'intesa. Tutto e' trattabile, entro certi limiti ovviamente. A noi interessa assicurare la governabilita' e preferiremmo parlamentari eletti nei collegi uninominali e non eletti con le preferenze''. Il confronto sulla legge elettorale sembra dunque sbloccarsi. Un testo condiviso da Pdl, Pd e Udc potrebbe prendere forma entro venerdi' 10 agosto. L'ultima settimana di agosto il Comitato ristretto, come annunciato da Bianco e Vizzini, potrebbe tornare a riunirsi per ridisegnare i collegi. A settembre la nuova legge elettorale potrebbe essere approvata sia dalla Camera sia dal Senato, in modo da entrare in vigore qualora si decida il voto anticipato a novembre. Alla proposta presentata martedi' dal Pdl con l'intervento di Gaetano Quagliariello nel Comitato ristretto della commissione Affari costituzionali del Senato (proporzionale con preferenze e premio del 10% al primo partito), il Pd ha risposto con Bianco, che ha proposto un sistema proporzionale con collegi uninominali e premio del 15% al partito o alla coalizione vincente. E' lo stesso Quagliariello a dire che siamo a un soffio dall'accordo: ''I punti condivisi sono il metodo proporzionale di base, due terzi dei parlamentari scelti dagli elettori, un terzo con i listini, 26 circoscrizioni piu' la Valle D'Aosta, lo sbarramento al 5% e il premio di governabilita'''. Ai cinque punti condivisi se ne aggiungono tre ancora da smussare, precisa il vice capogruppo dei senatori del Pdl. Si tratta di scegliere tra il sistema delle preferenze e i collegi uninominali, tra il premio di governabilita' al partito o alla coalizione. Ultima questione in sospeso: l'entita' del premio di governabilita' che il Pdl vorrebbe fissato al 10% e il Pd al 15%. Sia la proposta del Pdl, sia quella di Bianco contemplano inoltre una norma gia' battezzata ''salva Lega''. Si prevede infatti il recupero delle liste che, pur non avendo superato la soglia di sbarramento del 5% a livello nazionale, abbiano conseguito almeno l'8% in cinque circoscrizioni. Il compromesso finale potrebbe prevedere da parte del Pd l'accettazione che il premio di maggioranza venga attribuito al partito che riceve piu' voti a condizione che sia del 15%, mentre il Pdl sarebbe disposto a rinunciare alle preferenze accettando i collegi uninominali. Il reinserimento delle preferenze era stato chiesto dalla componente ex Alleanza nazionale del Pdl. L'Udc annuncia una valutazione piu' puntuale della situazione quando ci sara' un testo base di riforma ma spinge affinche' si raggiunga l'accordo in tempi brevi, possibilmente la prossima settimana. Il segretario Lorenzo Cesa sta affiancando Maurizio Migliavacca (Pd) e Denis Verdini (Pdl) nel gruppo di lavoro che segue per i rispettivi partiti cio' che accade al Senato sulla riforma elettorale. All'opposizione dello schema di accordo sono schierati Lega Nord e Idv. Ieri sera un no e' venuto da Nichi Vendola: ''Noi lottiamo strenuamente contro il Porcellum ma non si puo' uscire dal Porcellum con il super Porcellum. Un premio al singolo partito e' una camicia di forza che viene utilizzata a uso e consumo dei partiti piu' grandi, serve il premio alla coalizione''. Dichiara l'ex ministro leghista Roberto Calderoli, che fa parte del Comitato ristretto: ''Le idee sono poche e molto confuse. Quagliariello ha presentato un testo di servizio e Bianco a sua volta un testo che non e' rappresentativo del Pd. Le distanze restano immutate''. Pancho Pardi (Idv), che fa parte anche lui del Comitato ristretto, commenta: ''I partiti maggiori vogliono raccattare quanti piu' seggi possibili a scapito dei partiti piu' piccoli''. Antonio Di Pietro conferma il no dell' Idv: ''Si sta preparando una legge elettorale ad castam''.
Nessun commento