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Siria, Offensiva regime a Damasco, colloqui Cameron-Obama-Hollande

Amnesty: terribili violenze sui civili nella battaglia di Aleppo. "Regime prende di mira indiscriminatamente quartieri residenziali" 


di Redazione


DAMASCO (AGI) - L'esercito siriano, appoggiato da elicotteri e artiglieria pensate, ha lanciato una grande offensiva a Damasco e ha fronteggiato i ribelli di Aleppo, la seconda città della Siria. Nella serata di mercoledì, intanto, David Cameron ha telefonato a Francois Hollande e Barack Obama per discutere del conflitto nel Paese. Il premier britannico ha telefonato separatamente al presidente francese e a quello degli Stati Uniti, ribadendo con loro la posizione da adottare di fronte alla crisi siriana, ha indicato un comunicato di Downing Street. Cameron e Obama hanno insistito sul fatto che "l'utilizzo, o la minaccia dell'utilizzo di armi chimiche è completamente inaccettabile e li obbligherebbe a rivedere il loro approccio" alla situazione. Su questo argomento Obama era stato già chiaro lunedì, indicando nelle armi chimiche la "linea rossa" da non superare per il regime di Bashar al Assad. In una nota, la Casa Bianca ha precisato che Obama e Cameron avevano espresso viva preoccupazione di fronte "al terribile aggravarsi" della situazione umanitaria in Sira, chiedendo a più Paesi di contribuire agli appelli umanitari delle Nazioni Unite. Hollande e l'emiro del Qatar, sceicco Hamad Ben Khalifa al Thani, avevano da parte loro deciso durante un incontro a Parigi di coordinare gli sforzi per una "transizione politica" a Damasco. Di fronte al blocco diplomatico, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon ha deciso, malgrado il malcontento di Washington, di recarsi a Teheran a fine agosto in occasione del vertice dei Paesi non allineati, per parlare in particolare del conflitto siriano. Intanto i civili devono fronteggiare terribili violenze nella battaglia di Aleppo, la seconda città della Siria. Lo ha denunciato Amnesty International, che ha accusato il regime di Bashar al Assad di prendere di mira in modo indiscriminato i quartieri residenziali con bombardamenti aerei e raffiche di artiglieria. "Il ricorso ad armi che difettano di precisano, come le bombe non guidate, le raffiche di artiglieria e i tiri di mortaio da parte delle forze governative ha fortemente aumentato il pericolo per i civili", ha dichiarato Donatella Rovera, consigliere di Amnesty International di ritorno da Aleppo. L'organizzazione per la difesa dei diritti umani ha indicato in un comunicato di aver lanciato un'inchiesta su una trentina di attacchi nel corso dei quali "un gran numero di civili non implicati nelle ostilità, tra i quali molti bambini, sono stati uccisi o feriti". Almeno 115 persone sono state uccise ieri nelle violenze, secondo l'Osservatorio siriano dei diritti umani.





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