Ai ‘’Riuniti’’ di Foggia immondizia orfana dei cassonetti
di Nico Baratta
FOGGIA - Mentre in città i cassonetti abbondano, ma rotti, sporchi e spesso colmi di pattume, agli Ospedali Riuniti di Foggia pare che siano stati rimossi dall’interno della struttura ospedaliera-universitaria. La decisione sembra legata alla riduzione degli eccessi di spesa delle pubbliche amministrazioni, per la parte relativa ai beni e servizi. Insomma la Spending Review colpisce anche la salute e sicurezza pubblica nei punti fisici più nevralgici: il deposito a regola d’arte dei rifiuti ospedalieri. La curatela fallimentare di Amica, dopo preavviso, ha trasferito i cassonetti all’esterno (in via Pinto e in via Napoli) dell’ospedale. 120 milioni di euro pare che sia il risparmio legato alla decisione del servizio comunale che la struttura ospedaliera non ha più versato dal 2005, frutto di una convezione in essere ma non rispettata dai Riuniti di Foggia. Una convenzione che ha indotto Amica alla drastica decisione di rimozione dei cassonetti a fronte anche delle ultime voci che sono gli sono giunte e che rivelerebbero che nessuno dei consigli d’amministrazione della società comunale dei rifiuti ha sottoposto all’attenzione degli Ospedali Riuniti. E pare anche che il risparmio sia in ore di lavoro, pari a 60 in regime di straordinarietà da parte degli operatori che provvedevano alla raccolta dei rifiuti, anche quelli speciali e organici. Un”risparmio” che i vertici dei Riuniti ritengono doveroso a fronte della loro regolare pagamento della tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, la Tarsu, poiché essendo pubblica la zona all’interno dell’ospedale, bastava pagare solamente quella.
La querelle tra Amica e Riuniti pare che andasse avanti dal 20 luglio scorso (…e nessuno degli organi di stampa ne sapeva nulla), dove in una lettera inviata ad Amica, l’azienda ospedaliera-universitaria poneva in evidenza che era stata valutata la proposta e che si stavano «predisponendo gli atti necessari per l’eventuale attivazione della procedura concorsuale per l’affidamento del servizio in oggetto». Troppo tardi dato che l’Amica, stanca di non ricevere i dovuti pagamenti, ha spostato i cassonetti. «in considerazione della funzione assolta dall’ospedale sul territorio, costituendo area aperta al pubblico, si chiede la riposizione con effetto immediato dei cassonetti nell’area ospedaliera in modo da essere messa in condizione di poter operare nel rispetto del decoro, dell’igiene e della sicurezza dei propri operatori e della cittadinanza» si legge in una lettera scritta dal Direttore Generale, Tommaso Moretti, unitamente al Direttore Sanitario e a quello Amministrativo fatta pervenire al neo Prefetto e al Sindaco di Foggia,rispettivamente Luisa Latella e Gianni Mongelli.
Notizia è che qualcuno ha riferito che in questi giorni si son visti ausiliari ospedalieri portare a mano buste di rifiuti transitando nei corridoi del nosocomio foggiano. Naturalmente sono informazioni da verificare poiché in questi casi, e si sa bene, la voce del popolo spesso ingigantisce il fenomeno. Tuttavia la mancanza dei cassonetti è palese e i rifiuti da qualche parte saranno depositati. Forse si attuerà una raccolta differenziata per reparto? Si tenga conto che in una struttura ospedaliera i rifiuti, la monnezza, è un materiale da smaltire con i dovuti accorgimenti e modalità consone a leggi precise e severamente settoriali, onde prevenire contaminazioni e infezioni. Chissà se la Direzione Generale dei Riuniti fornirà spiegazioni in merito e un’adeguata informativa tale da smorzare voci inopportune alla rimozione dei cassonetti e alle procedure di raccolta – deposito – trasporto - smaltimento. Nel frattempo e tre direttori ritengono di non dover pagare nulla.
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