Corruzione/Giampaolino sollecita legge:Ritardo costa oltre 60mld
Il Presidente della Corte Conti:Italia è già indietro di 10 anni
di Redazione
ROMA (TMNews) - Nuovo monito dal Presidente della Corte dei Conti Luigi Giampaolino al Parlamento per una rapida approvazione delle norme anticorruzione contenute nel ddl dek Governo, dalla prossima settimana nuovamente all'esame del Senato.
"E' un primo buon approccio alla materia: contiene misure volte ad affrontare in modo organico il fenomeno delal corruzione nella p.a.", ha detto Giampaolino sul ddl in una intervista a 'la Repubblica'. Ed "è senza dubbio necessario - ha sottolineato - che diventi legge sia per la necessità degli adempimenti agli obblighi comunitari e internazionali assunti dall'Italia e risalenti ad oltre dieci anni fa, sia per gli effetti di prevenzione e repressione che avrebbe sui pubblici apparati". Perchè il danno che la corruzione produce al sistema Paese, secondo Giampaolino, va anche "oltre" i 60 miliardi di euro calcolati della Corte dei Conti, perchè "bisognerebbe calcolare anche tutte le opportunità di crescita che il nostro Paese sta perdendo" a causa della penetrazione della corruzione che "mette fuori gioco le aziende oneste".
"Non mi sento di esprimere giudizi - ha detto ancora il Presidente della Corte dei Conti - sulla durata dei lavori parlamentari che richiederebbe valutazioni di comportamenti politici" ma "è certo che il ddl ha avuto un iter parlamentare piuttosto lungo che sin dall'inizio avrebbe potuto essere di maggiore respiro". Quanto al freno posto finora dal Pdl ad un'approvazione del ddl anticorruzione prima del disco verde anche sulla responsabilità civile delle toghe e alle nuove norme sulle intercettazioni, "è un problema - si è chiamato fuori Giampaolino - di politica legislativa da rimettere alle parti politiche. Tutte e tre le problematiche attengono a beni primari delle pubbliche amministrazioni, dei cittadini e del modo di funzionamento della giustizia".
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