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Fli. Fini:Torno a testa partito, ora tutti ad Arezzo ad ascoltare

Gianfranco FIni. (foto)
Basta "uomo dei sogni"; con Casini per portare al centro l'Italia 



di Redazione


MIRABELLO (FERRARA) (TMNews) - Forse non si è ancora conclusa la "traversata nel deserto" della destra in Italia, ma di certo Gianfranco Fini sulla sua strada non incontrerà più Silvio Berlusconi, "l'uomo dei sogni", quello con "la bacchetta magica", quello che in Europa è definito una "caricatura del centrodestra", che due anni fa lo cacciò dal Pdl con un comunicato stampa, senza nemmeno un confronto aperto. Il futuro di Fli non sarà "al centro", ma a fianco di Pierferdinando Casini per "riportare al centro l'Italia". E a tenere le redini del partito sarà il presidente della Camera in persona, che ne ha dato l'annuncio durante il comizio ieri alla Festa del Tricolore a Mirabello. Ormai alla vigilia della campagna elettorale Fini ha rilanciato l'assemblea dei mille il 30 settembre ad Arezzo ("non ci saranno simboli di partito, andremo lì per ascoltare") e ha cercato di rianimare i suoi, distribuendo per circa un'ora critiche a Bersani, Vendola, Berlusconi, alla Lega, all'"antipolitica" di Grillo e chiedendo di non considerare una "parentesi l'esperienza del governo Monti": dopo le elezioni - ha spiegato - ci sarà inevitabilmente un "governo politico, ma bisognerà continuare con la politica del rigore". Né col centrodestra né col centrosinistra, questo è il senso del suo intervento: "Lo spazio c'è" per un'alternativa a Bersani e Berlusconi, "sta a noi riempirlo", ma "non possiamo pensare di farlo da soli" questo "non significa rinnegare" i valori della tradizione della destra ma "avere la capacità di trovare elementi comuni nell'interesse generale". Prima di lasciare il palco, il leader di Fli ha fatto una promessa: "Mirabello mi vedrà doverosamente alla testa di coloro che in questi mesi hanno dato vita sul territorio a Futuro e libertà e mi scuso se non l'ho potuto fare in precedenza per evidenti ragioni".



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