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Fondi Pdl, Polverini chiede scusa: senza svolta si va tutti a casa

Fondi Pdl, Polverini chiede scusa: senza svolta si va tutti a casa 


di Redazione
ROMA (TMNews) - Se non c'è la svolta si va tutti a casa. Minacce di dimissioni e scuse ai cittadini, così la presidente della Regione Lazio, Renata Polverini, durante il suo intervento alla riunione straordinaria del consiglio regionale dopo lo scandalo dei fondi del Pdl. "Voglio chiedere scusa ai cittadini del nostro Paese, perché siamo andati oltre". Una catastrofe per la politica, secondo la governatrice del Lazio, che spiega: "I tumori che stanno qui dentro, nella Regione, come quelli che stavano nella mia gola vanno estirpati oggi. Non intendo nella maniera più assoluta sottoporre questa Regione a uno stress di comunicazione che non consente a nessuno di dire ciò che di buono stiamo facendo". "In queste ultime due settimane la Regione è finita sulle prime pagine di tutti i giornali per l'uso abnorme e a dir poco disinvolto dei fondi al Consiglio regionale destinati ai gruppi - ha detto - ho sempre rispettato l'autonomia del Consiglio e dei gruppi, ma oggi sono qui per dire che a prescindere dal momento storico nel quale stiamo vivendo questo atteggiamento è considerato insopportabile e indecente dai cittadini". Il presidente Polverini è "riuscita a dare un grande colpo d'ala per portare la Regione Lazio fuori da una crisi morale. Credo che tutti i gruppi consiliari, nessuno escluso, debbano seguire il suo esempio" ha commentato il sindaco di Roma, Gianni Alemanno."La Polverini ha fatto un discorso imbarazzato e imbarazzante. Chiediamo immediatamente il voto. Se non si dimetterà, chiederemo una mozione di sfiducia insieme a tutte le opposizioni" ha invece annunciato in una il segretario del Pd del Lazio, Enrico Gasbarra. Un discorso durato un'ora, in cui la governatrice ha paragonato lo scandalo delle spese folli del Pdl all'inondazione di Firenze. "Paragonerei questa cosa - ha spiegato - alla all'inondazione di Firenze, una catastrofe per la politica italiana e per le istituzioni come allora per le bellezze che la storia ci ha consegnato. Allora si decise di spalare fango e porre un argine affinchè non succedesse più". "Ho scelto questa sede perchè anche se non ho la responsabilità amministrativa di ciò che è accaduto sento la responsabilità politica: ho deciso di venire qui - ha proseguito - per chiedere scusa a nome di tutti noi ai cittadini del Lazio per quello che hanno letto o ascoltato per ciò che si è consumato nelle nostre istituzioni, ai cittadini del nostro Paese perchè siamo andati oltre, chiedere scusa a tutte le altre istituzioni". "Non ci cado nel tritarifiuti dove qualcuno mi vuole buttare, se non c'è alternativa ce ne andiamo tutti a casa" ha continuato Polverini, rivendicando di essere stata "una persona che ha sempre lavorato, che non si è mai permessa nulla con danaro che non fosse frutto del proprio lavoro. Da domani mattina posso tornare da dove sono venuta. Almeno oggi - ha quindi chiesto ai consiglieri regionali - ci si comporti da persone serie, come non è stato in tante occasioni". "Voglio chiedere scusa alla mia famiglia che è stata trascinata in gogne mediatiche perchè ho deciso di mettere in gioco il mio impegno personale per questa Regione". "Siamo oggi nelle condizioni o di andare a casa, per come ci meriteremmo, o di rilanciare una partita alta e far partire da questa Regione un esempio: che la politica sana, al servizio della gente, quando arriva al fondo può risalire. Ma non c'è tempo per accordi e compromessi: oggi - ha quindi ribadito - o siamo tutti convinti che il tempo è scaduto oppure non credo valga la pena di andare avanti. O siamo convinti che se superiamo questo scoglio difficile siamo come la Concordia, ci siamo sfracellati ma per fortuna ancora non abbiamo morti, o non vale la pena di andare avanti". In serata Polverini, concludendo il dibattito al Consiglio regionale sul caso Fiorito ha annunciato: "Ho concordato con il presidente dell'assemblea di dare subito seguito a ciò che ho voluto porre in alternativa alle mie dimissioni. Domani convocherò la Giunta per bloccare il 30% del capitolo delle risorse al Consiglio: quei soldi non arriveranno più. Dopodomani il presidente convocherà l'ufficio di presidenza e la conferenza dei capigruppo, venerdì in Consiglio regionale ci sarà effettività su quello che ci siamo detti. Venerdì chi c'è e vuole votare questa spending review è ben atteso in questa assemblea, chi non c'è si chiama fuori da questa situazione". La Polverini ha spiegato che "le mie proposte portano subito a 20 milioni di risparmio per il Consiglio regionale, senza prevedere la razionalizzazione del consiglio di presidenza, e 28 mln per il prossimo anno. Senza contare l'ufficio di presidenza andiamo al di sotto della media delle regioni d'Italia". "Venerdì o si riparte o non saremo più in grado di mostrare alcuna credibilità", ha concluso.



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