Spazio pubblicità disponibile

Ultim'Ora

Fondi Pdl, voto decisivo sui tagli. Alfano: Polverini una vittima

Primo sì in consiglio regionale del Lazio, abolite le commissioni speciali. Governatrice deciderà se lasciare. Vertice in procura 

di Redazione
ROMA (TMNews) - Nel giorno della verità un primo sì Renata Polverini lo ha già incassato. Il consiglio regionale del Lazio ha approvato all'unanimità (69 sì su 69 votanti) la proposta di legge che prevede l'abolizione delle tre commissioni speciali del consiglio, uno dei due provvedimenti all'ordine del giorno insieme al dimezzamento delle commissioni ordinarie. E' il rush finale sulla "spending review" voluta dalla stessa governatrice dopo lo scandalo dei fondi Pdl che ha travolto la Regione. Polverini è arrivata in aula intorno alle 14:20. Da questo voto dipende la sua permanenza alla guida del Lazio: "Decido venerdì, ma se approvano i tagli in consiglio, resto", aveva detto, e oggi ha ribadito: "Se il consiglio regionale vota il taglio delle commissioni e gli altri provvedimenti avremmo fatto un passo per andare avanti". Dal canto suo il Pdl vuole fortemente che lei resti al suo posto, perché "è una vittima" dello scandalo, come ha detto il segretario del partito Angelino Alfano. Intanto magistrati e investigatori si sono riuniti questa mattina per un vertice in procura per fare un punto sull'inchiesta che vede indagato con l'accusa di peculato l'ex capogruppo pidiellino Franco Fiorito. Oggetto della riunione è stata anche l'attività ispettiva svolta ieri dalle Fiamme gialle nella sede della Pisana, dove per alcune ore sono stati ascoltati diversi funzionari dell'ufficio di presidenza del Consiglio. E sempre ieri il nome della governatrice è stato più volte tirato in ballo nelle numerose dichiarazioni che Fiorito ha rilasciato. E dove ha assicurato che Polverini non sapeva della distribuzione dei fondi. "Di queste cose con Polverini non ne ho mai parlato - ha ribadito ieri - e non credo che lei sapesse. Il presidente del consiglio regionale sono certo che sappia, ma la presidente della Regione non lo so. E' falso che con i magistrati ho parlato della presidente Polverini: non ho parlato e sulla Polverini non mi hanno fatto nessuna domanda. Lei in questo momento purtroppo ha anche troppi problemi". L'ex capogruppo Pdl ha poi aggiunto: "Non mi piace essere paragonato a Luigi Lusi e non ho paura di andare in carcere perché non c'è motivo di finirci". Eppure, secondo le indiscrezioni pubblicate oggi dai quotidiani, ai magistrati Fiorito avrebbe detto che Renata Polverini - si legge sul Corriere della Sera - "sapeva benissimo come funzionava, non poteva ignorare che si fosse deciso di assegnare 100mila euro a ogni consigliere che però potevano essere aumentati fino a 300mila"; avrebbe anche consegnato agli inquirenti una lettera da lui scritta ai consiglieri del Pdl, a Polverini, al presidente del Consiglio regionale Abruzzese e al suo vice De Romanis il 18 luglio scorso in cui parlava di controlli da lui effettuati "trovando una situazione assolutamente insostenibile con assenze totali di documentazioni in alcuni casi".



Nessun commento