«Historia di Jepthe» di Giacomo Carissimi
Coro & Consort “Daunia Felix”
direttore Agostino Ruscillo
Domenica 30 settembre, ore 20
Basilica Santuario Madre di Dio Incoronata, Foggia
Lunedì 1 ottobre, ore 20
Chiesa Madonna del Carmine, Manfredonia
di Nico Baratta
FOGGIA - Musica del Seicento lungo «La via Francigena del Sud» con lo «Jepthe» di Giacomo Carissimi, uno dei capolavori assoluti dell’arte oratoriale
Nel suo percorso itinerante tra i luoghi toccati dai pellegrini che nei secoli hanno compiuto i loro viaggi devozionali attraverso i sentieri del promontorio garganico, «La via Francigena del Sud» (www.festivalviafrancigena.it) ritorna a Foggia. E domenica, alle ore 20, nella basilica santuario Madre di Dio Incoronata (con replica lunedì 1 ottobre, alle ore 20, nella chiesa Madonna del Carmine di Manfredonia), ospita il Coro & Consort “Daunia Felix” diretto da Agostino Ruscillo nell’esecuzione di uno dei vertici nella produzione di Carissimi, che con «Historia di Jepthe» espresse in maniera sublime il proprio contributo alla nascita dell’oratorio, trasformando in epopea sacra la materia biblica.
«Jepthe», oratorio in tre parti per soli, coro e basso continuo, rievoca, infatti, la tragica storia del condottiero degli Israeliti costretto a sacrificare la figlia per mantenere il voto fatto a Dio nel propiziarsi la vittoria sugli Ammoniti. Il programma verrà completato con altre musiche del Seicento di Marco Uccellini («A Gran Battaglia» dalle Sinfonie Boscarecie op. VIII per flauto e basso continuo - Introitus), Giovanni Battista Fontana (Sonata Terza per flauto e basso continuo - Interludio) e Biagio Marini (Sonata da Chiesa op. XXII per flauto e basso continuo - Interludio secondo). A eseguire gli interludi strumentali il flautista Pasquale Rinaldi accompagnato dal Consort diretto all’organo da Ruscillo, che è anche direttore artistico della «Via Francigena».
PRESENTAZIONE FESTIVAL
In terra di Capitanata, musica e fede ogni anno incrociano le loro strade lungo uno specifico percorso, lo stesso che fu crocevia delle peregrinationes maiores, cioè di quei viaggi devozionali che, per secoli, hanno diretto milioni di pellegrini a Roma e a Gerusalemme. Tappa obbligata di tali peregrinationes una serie di luoghi di culto simbolo dell’antica Puglia piana, con meta finale alla sacra Grotta di san Michele Arcangelo, a Monte Sant’Angelo, in cima al promontorio garganico.
Nove concerti, di cui otto distribuiti in altrettante aule liturgiche, tra le più suggestive di questo splendido angolo di Sud Italia, e uno nella splendida Sala del Tribunale di Palazzo Dogana, a Foggia, trasformeranno la quinta edizione del festival La Via Francigena del Sud in uno dei più originali esperimenti di kermesse di musica sacra. Inoltre, a latere dell’attività di spettacolo ci sarà un laboratorio di formazione dedicato alla direzione ed esecuzione del canto gregoriano tenuto dal prof. Giacomo Baroffio.
La presenza sempre massiccia di fedeli in un periodo quanto mai importante per la spiritualità dauna, quello compreso fra le festività di San Pio da Pietrelcina, San Michele e San Francesco d’Assisi, nonché quella dei numerosi appassionati della musica colta, ha premiato la strada imboccata cinque anni fa da Agostino Ruscillo, direttore artistico del festival, organizzato dall’Associazione Cappella Musicale Iconavetere di Foggia e promosso dalla Provincia di Foggia-Assessorato alla Cultura e dalla Regione Puglia-Assessorato allo Spettacolo, con il patrocinio delle Arcidiocesi di Foggia-Bovino e di Manfredonia-Vieste-San Giovanni Rotondo, e con la compartecipazione dei Comuni di Foggia, Manfredonia, Monte Sant’Angelo, San Marco in Lamis, San Giovanni Rotondo e Troia.
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