Pdl. Cav 'volubile' su legge voto, ex An tesi su nuova bozza
Voto,tensione ex An su nuova bozza
di Redazione
ROMA (TMNEWS) - Alla fine del vertice con Silvio Berlusconi in pochi hanno voglia di parlare. Qualcosina la dice il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Che tenta di spiegare come nell'incontro non si sia affatto parlato di partito ma soltanto di legge elettorale. Come se le due cose possano essere considerate scindibili. Perchè si scrive 'riforma del voto' ma si legge 'futuro del Pdl'. Ed è proprio sul futuro del Pdl che manca l'intesa, dalle parti di palazzo Grazioli. A cominciare, appunto, dal sistema con cui si andrà alle urne. Verdini, mandando in soffitta l'ultima bozza di riforma targata pidielle, ha sottoposto allo stato maggiore del partito un nuovo meccanismo: modifichiamo il Porcellum prevedendo il premio di maggioranza al primo partito, è l'idea lanciata oggi dall'uomo più influente dell'area berlusconiana. Un'ipotesi di riforma che non lascerebbe spazio alle preferenze e manderebbe in soffitta il bipolarismo. E infatti, la reazione degli ex An è stata dura, tanto da far salire parecchio la tensione nel corso del summit. Eppure chi ha partecipato all'incontro descrive il clima come surreale, prima ancora che teso. Perché Berlusconi ancora una volta non ha chiarito la prospettiva, né ha fornito risposte sul futuro. Anzi, a un certo punto ha buttato lì una frase che - se vera - avrebbe conseguenze politiche rilevanti: "Non credo che servirà la mia candidatura, ho già un patto per sostenere Montezemolo premier. E ci starebbe anche l'Udc". Sguardi di scetticismo e incredulità , l'unico effetto della sortita è stato quello di alimentare tra gli ex An il sospetto di una manovra del Cavaliere per prendere tempo ed emarginarli. Di certo un Porcellum modificato con un premio al primo partito avrebbe conseguenze letali sul bipolarismo e renderebbe più probabile un'intesa post voto fra forze antagoniste, magari proprio sulla figura di Monti. Un'idea che terrorizza gli ex An, che sarebbero condannati all'irrilevanza. Anche per questo nel corso della riunione si è discusso dell'opportunità di dar vita a un 'partitino' di destra, alleato al Pdl. Solo che se gli ex FI si sono detti contrari a questo schema in caso di mantenimento del Porcellum, sono stati gli ex An a mostrare perplessità sulla possibilità di una scissione pilotata in caso di modifica all'attuale sistema in senso anti bipolare. Nulla di fatto e tanta tensione, dunque cosicché alla fine si è deciso di riaggiornare l'incontro a martedì prossimo. Sempre che le tensioni provocate dalla partita del Lazio - il Pdl è sempre più in rotta con Polverini, in particolare gli ex An lamentano i continui attacchi della governatrice - possano rendere necessari nuovi incontri in settimana.
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ROMA (TMNEWS) - Alla fine del vertice con Silvio Berlusconi in pochi hanno voglia di parlare. Qualcosina la dice il capogruppo Pdl al Senato, Maurizio Gasparri. Che tenta di spiegare come nell'incontro non si sia affatto parlato di partito ma soltanto di legge elettorale. Come se le due cose possano essere considerate scindibili. Perchè si scrive 'riforma del voto' ma si legge 'futuro del Pdl'. Ed è proprio sul futuro del Pdl che manca l'intesa, dalle parti di palazzo Grazioli. A cominciare, appunto, dal sistema con cui si andrà alle urne. Verdini, mandando in soffitta l'ultima bozza di riforma targata pidielle, ha sottoposto allo stato maggiore del partito un nuovo meccanismo: modifichiamo il Porcellum prevedendo il premio di maggioranza al primo partito, è l'idea lanciata oggi dall'uomo più influente dell'area berlusconiana. Un'ipotesi di riforma che non lascerebbe spazio alle preferenze e manderebbe in soffitta il bipolarismo. E infatti, la reazione degli ex An è stata dura, tanto da far salire parecchio la tensione nel corso del summit. Eppure chi ha partecipato all'incontro descrive il clima come surreale, prima ancora che teso. Perché Berlusconi ancora una volta non ha chiarito la prospettiva, né ha fornito risposte sul futuro. Anzi, a un certo punto ha buttato lì una frase che - se vera - avrebbe conseguenze politiche rilevanti: "Non credo che servirà la mia candidatura, ho già un patto per sostenere Montezemolo premier. E ci starebbe anche l'Udc". Sguardi di scetticismo e incredulità , l'unico effetto della sortita è stato quello di alimentare tra gli ex An il sospetto di una manovra del Cavaliere per prendere tempo ed emarginarli. Di certo un Porcellum modificato con un premio al primo partito avrebbe conseguenze letali sul bipolarismo e renderebbe più probabile un'intesa post voto fra forze antagoniste, magari proprio sulla figura di Monti. Un'idea che terrorizza gli ex An, che sarebbero condannati all'irrilevanza. Anche per questo nel corso della riunione si è discusso dell'opportunità di dar vita a un 'partitino' di destra, alleato al Pdl. Solo che se gli ex FI si sono detti contrari a questo schema in caso di mantenimento del Porcellum, sono stati gli ex An a mostrare perplessità sulla possibilità di una scissione pilotata in caso di modifica all'attuale sistema in senso anti bipolare. Nulla di fatto e tanta tensione, dunque cosicché alla fine si è deciso di riaggiornare l'incontro a martedì prossimo. Sempre che le tensioni provocate dalla partita del Lazio - il Pdl è sempre più in rotta con Polverini, in particolare gli ex An lamentano i continui attacchi della governatrice - possano rendere necessari nuovi incontri in settimana.
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