Russia: Pussy Riot, primo ottobre manifestazioni in 100 citta'
di Redazione
MOSCA (AGI) - Nel giorno di apertura del processo d'appello alle Pussy Riot, il primo ottobre, si terranno in oltre 100 citta' nel mondo manifestazioni di solidarieta' per le tre componenti della band punk russa. A riferirlo su Twitter e' stato uno degli avvocati delle Pussy, Mark Feigin, il quale durante la marcia anti-Putin di sabato a Mosca aveva gia' invitato a manifestare davanti al tribunale all'apertura del giudizio d'appello per la condanna a due anni di detenzione per una performance "blasfema" nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Le Pussy Riot, condannate il mese scorso per "teppismo motivato da odio religioso", potrebbero finire tra i candidati al premio al prestigioso premio Sakharov per la liberta' di pensiero, come proposto da un europarlamentare tedesco venerdi'. Per Amnesty International sono gia' "prigioniere di coscienza". Le altre ragazze della band, che continuano a lavorare sotto stretto anonimato, hanno annunciato a Radio Free Europe una loro imminente nuova performance. Intanto continuano quelli che la Chiesa ortodossa definisce "attacchi anti-clericali", seguiti al controverso verdetto di condanna: nuove croci spezzate nella regione di Altai e atti di vandalismo. Domenica un 62enne russo emigrato in Germania e' stato fermato dalla polizia dopo aver versato dell'inchiostro su un'icona nella cattedrale di Cristo Salvatore. L'uomo e' stato dichiarato psicologicamente instabile.
MOSCA (AGI) - Nel giorno di apertura del processo d'appello alle Pussy Riot, il primo ottobre, si terranno in oltre 100 citta' nel mondo manifestazioni di solidarieta' per le tre componenti della band punk russa. A riferirlo su Twitter e' stato uno degli avvocati delle Pussy, Mark Feigin, il quale durante la marcia anti-Putin di sabato a Mosca aveva gia' invitato a manifestare davanti al tribunale all'apertura del giudizio d'appello per la condanna a due anni di detenzione per una performance "blasfema" nella cattedrale di Cristo Salvatore a Mosca. Le Pussy Riot, condannate il mese scorso per "teppismo motivato da odio religioso", potrebbero finire tra i candidati al premio al prestigioso premio Sakharov per la liberta' di pensiero, come proposto da un europarlamentare tedesco venerdi'. Per Amnesty International sono gia' "prigioniere di coscienza". Le altre ragazze della band, che continuano a lavorare sotto stretto anonimato, hanno annunciato a Radio Free Europe una loro imminente nuova performance. Intanto continuano quelli che la Chiesa ortodossa definisce "attacchi anti-clericali", seguiti al controverso verdetto di condanna: nuove croci spezzate nella regione di Altai e atti di vandalismo. Domenica un 62enne russo emigrato in Germania e' stato fermato dalla polizia dopo aver versato dell'inchiostro su un'icona nella cattedrale di Cristo Salvatore. L'uomo e' stato dichiarato psicologicamente instabile.
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