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Camusso, "senza risposte da legge stabilita' sciopero generale"

di Redazione
ROMA (AGI) - Se la legge di stabilita' non dara' risposte su reddito e lavoro la Cgil proseguira' la mobilitazione fino allo sciopero generale. E' l'avvertimento lanciato a Palazzo Chigi dal leader del sindacato di Corso Italia, Susanna Camusso, nel giorno del confronto tra governo e parti sociali sul provvedimento. "Abbiamo il sospetto, per non dire la certezza, che sia un'altra manovra mascherata da legge di stabilita'", ha commentato il segretario generale della Cgil, "vedremo cosa ci dicono, cio' che credo vada detto al governo e' che spazio per ulteriori tagli non ce n'e'. Anzi, dovrebbe essere la stagione di restituire qualche certezza". Scettico anche il presidente di Confindustria, Giorgio Squinzi, che si dice "preoccupato" per la convocazione a sorpresa del governo sulla legge di stabilita', da cui non si attende "notizie entusiasmanti". "Ieri pomeriggio c'e' stata la convocazione a sorpresa di Palazzo Chigi per oggi con le parti sociali per un confronto sulla legge di stabilita'", ha detto Squinzi intervenendo all'assemblea dell'Anima, l'associazione dell'industria meccanica, "siamo un po' preoccupati perche' normalmente quando avvengono queste convocazioni non credo sia per annunciarci notizie che portano entusiasmo". Dall'Istat continuano intanto a giungere dati preoccupanti, con il potere d'acquisto delle famiglie che nel secondo trimestre ha segnato un calo su base annua pari al 4,1%, il maggiore dal 2000. Un calo che, secondo i calcoli del Codacons, si traduce in una perdita di 1.407 euro rispetto al 2011 per una famiglia di tre persone e di 1.192 euro per una di due. Risultano nel frattempo confermati i dati di settembre sul Pil del secondo trimestre, sceso di uno 0,8% congiunturale e di un 2,6% tendenziale. La variazione acquisita al secondo trimestre del 2012 per l'intero anno e' stata rivista da -2,1% a -2%. Migliora in compenso lo stato dei conti pubblici. Il rapporto tra deficit e Pil e' sceso al 2,8% dal 3,2% dell'analogo periodo del 2011, con un avanzo primario pari a 12.745 milioni di euro. E' stato inoltre rivisto in miglioramento il dato relativo al primo trimestre, con un rapporto tra indebitamento e crescita che passa dall'8% al 7,3%.



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