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Il Temporary Shop - Un libro di Massimo Costa

di Luca Pellegrini (Iulm Milano)

MILANO - Temporary store, pop up store, moving store, sono termini entrati ormai stabilmente nel linguaggio comune, persino di moda, anche perchè proprio la moda ha contribuito a renderli noti al grande pubblico. L'dea è elementare: proporsi ai potenziali clienti in un luogo per un periodo di tempo limitato. Quindi, appunto, pop up store, che appaiono e scompaiono, magari un container già pronto a trasferirsi altrove. Comme des Garcons, uno dei primi a sperimentare negozi temporanei, coltiva in questo moda la sua esclusività costringendo il cliente a scovare i suoi temporary shop in location inattese; Uniqlo appare e sparisce con il suo container, Puma monta e rimonta i suoi ventiquattro pop up store che insieme diventano un grande punto vendita di 1100 mq. Esperimenti pilota, idee nuove che a poco a poco si istituzionalizzano con l'arrivo delle grandi marche del largo consumo, le quali presentano nuovi prodotti e costruiscono eventi per coinvolgere i propri clienti, testano un format di negozio, usano il temporary come factory outlet e via discorrendo. Sono tutti modi di interpretare l'idea antica del punto vendita temporaneo, che riprende la tradizione dei venditori itineranti e degli ambulanti. Il successo di queste sperimentazioni fa intuire a qualcuno che si può arrivare ad offrire in modo strutturato una rete di temporary store: spazi a disposizione di temporary lesee in modo permanente, riferimenti preziosi in una via, una piazza o qualunque altro contenitore commerciale. Questi sono i temi di cui parla il libro di Costa e Cattaneo, il primo dedicato al fenomeno del temporary shop, collocandolo nelle complesse dinamiche ambientali che oggi influenzano i processi di acquisto e raccontando la storia di coloro che per primi lo hanno utilizzato. Dentro ai nuovi trend socioculturali e al nuovo ruolo che oggi svolgono gli spazi di vendita, trasformati in macchine esperienziali, come suggeriscono gli autori, i temporary store sono destinati a diventare una componente indispensabile dei luoghi dello shopping.



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