Formigoni vara la nuova giunta, vice il leghista Gibelli
di Redazione
ROMA (AGI) - Tecnici, alcuni esponenti Pdl e un solo rappresentante, Andrea Gibelli nel ruolo di vicepresidente con delega alle Attivita' Produttive, per la Lega. Nella nuova giunta che traghettera' la Regione Lombardia alle prossime elezioni entra la societa' civile e Roberto Formigoni rivendica di aver scelto persone "i cui titoli conquistati sul campo ne certificano qualita' e rilevanza". Operazione compiuta, salvo le scintille via Twitter tra lo stesso Formigoni e il leghista Salvini. Ma anche nel Lazio, l'altro teatro di operazioni che mette le Regioni al centro del dibattito politico, la temperatura resta alta. Neanche il tempo ribadire di ritenere "improbabile che nel Lazio si possa votare entro il 2012", infatti, che a Renata Polverini replica Nicola Zingaretti: "Con l'election day non si risparmia niente. La paralisi attuale costa milioni di euro, il tema del risparmio e' un' altra balla messa in giro per giustificare la paura di andare a votare", dice il presidente della Provincia di Roma, candidato dal centrosinistra a succedere alla Polverini.
Si torna alla Lombardia. Annunciati via Twitter tre dei componenti della nuova giunta, il segretario della Lega lombarda ironizza su Formigoni che "ormai mangia, beve e dorme su Twitter. Sindrome da Grande Fratello? Che ne dite?".
Contro-tweet di Formigoni: "Salvini, che stai a di'? Tu ci vai a letto con Twitter". "Ti sei scolato troppi vini", ribatte il lumbard. Di nuovo Formigoni: Salvini hai scritto "28 tweet in 2 giorni. Fai un SAL (Stato avanzamento lavori) con te stesso".
Tecno-sfotto' a parte, Formigoni non nasconde quella che al momento e' una speranza, con tanto di scadenza temporale comunue: l'Aula del Pirellone si riunisca giovedi' e faccia sparire il listino bloccato, per una modifica "fondamentale della legge elettorale". E a questo proposito il capogruppo Pdl, Paolo Valentini, ha ribadito di aver raccolto "23 firme, su 26 membri effettivi" di consiglieri "pronti a dimettersi", se la riforma andasse a vuoto. "Gia' venerdi' mattina ci renderemo conto se la discussione sulla legge elettorale portera' qualche frutto", ha affermato Valentini, "se cosi' non sara', procederemo con le dimissioni immediate". "Si vedra' subito se la legge elettorale verra' approvata o se succedera', come in Commissione, che ci sara' qualcuno che fa ostruzionismo", ha aggiunto con riferimento indiretto agli emendamenti presentati dalla Lega Nord. "Se ci sara' ostruzionismo - ha detto con la frase gia' usata nei giorni scorsi dai vertici del partito - il Pdl e' contrario all'accanimento terapeutico".
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