Iraq: Zebari modello convivenza per paesi Primavere arabe
di Redazione
ROMA, 18 OTT. (AGI) - L'Iraq come modello di convivenza e riconciliazione nazionale che puo' essere da esempio per i Paesi delle Primavere arabe in transizione verso la democrazia: e' questo il messaggio venuto fuori dall'incontro 'Sfide e opportunita' del nuovo Iraq' tenutosi alla Farnesina in occasione della visita a Roma del ministro degli Esteri di Baghdad, Hoshiyar Zebari, al quale hanno partecipato anche l'inviato speciale per i Paesi del Mediterraneo e le Primavere arabe, Maurizio Massari, e il presidente dell'Ipalmo, Gianni De Michelis. Proprio quest'ultimo ha sottolineato come l'Iraq sia "piu' avanti" degli altri Paesi della regione nella transizione, cominciata ormai dieci anni fa, e che per questo puo' costituire un "modello per il Nord Africa". "Dall'Iraq potrebbero venire nei prossimi mesi dei segni positivi", ha proseguito De Michelis, aggiungendo che anche "il problema dei curdi potrebbe essere un elemento positivo per andare oltre la logica settaria". Dello stesso avviso Massari, che ha voluto sottolineare l'importanza dell'Iraq come potenziale modello di convivenza e riconciliazione nazionale: "con tutte le sue componenti - sunniti, sciiti, curdi, cristiani - puo' costituire un punto di riferimento importante, un modello positivo trainante per i Paesi in transizione ma anche per la Siria dove questa ancora non c'e' stata". Soddisfatto Zebari che ha ricordato i risultati raggiunti finora dal Paese. "Siamo riusciti a coesistere, molti pensavano che eravamo un caso disperato ma, anche se ci sono voluti degli anni, siamo riusciti a costituire un governo", ha affermato il ministro, ricordando i progressi fatti nel campo della trasparenza, dell'empowerment, delle istituzioni democratiche. "La soluzione non e' ottimale - ha riconosciuto - abbiamo ancora molti ostacoli, la sicurezza non ha ancora raggiunto il livello ideale, ma pensiamo di poterli superare". Ricordando il ruolo sempre piu' attivo giocato sullo scenario regionale, il capo della diplomazia di Baghdad si e' soffermato sulla crisi siriana, una "situazione disastrosa", rispetto alla quale pero' bisogna avere un approccio realista, riconoscendo che il regime di Bashar al-Assad "gode ancora di un certo sostegno" e lavorando per vincere le resistenze delle parti a sedersi intorno a un tavolo senza precondizioni. "Secondo noi, l'unico modo e' che l'inviato speciale dell'Onu e della Lega araba Lakhtar Brahimi, dopo aver concluso il suo giro di incontri, organizzi una conferenza in una localita' neutra a cui partecipino esponenti del governo ed elementi credibili dell'opposizione, sia interna che esterna, insieme anche a rappresentanti delle minoranze, in modo che le parti subiscano una certa pressione per avviare dei colloqui".
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