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Pdl: Frattini, "Monti garantisce credibilità all'Italia"

di Redazione

ROMA 29 Ott. (AGI) - "Dobbiamo lasciare a Beppe Grillo, ai centri sociali e all'Italia dei valori, al populismo anti-tutto, l'idea che Monti sia l'obiettivo da abbattere. Questa non e' nel Dna dei moderati italiani e dei nostri elettori, i quali hanno a cuore il bene del Paese". Lo dice Franco Frattini in un'intervista al 'Corriere della sera'. "Il governo Monti - dice l'ex ministro - garantisce la credibilita' dell'Italia. Quella credibilita' la abbiamo acquistata anche grazie al gesto di responsabilita' di Berlusconi. Berlusconi defini' le dimissioni 'un gesto d'amore verso l'interesse dell'Italia'. La credibilita' costruita anche a seguito di quell'azione fa vedere l'Italia come un Paese che quando e' vicino al baratro e' in grado di unirsi. La capacita' di creare armistizio e' un bene che non possiamo infrangere". Per Frattini "sabato scorso Berlusconi ha parlato come una persona colpita non da una condanna, ma dalla motivazione: una sua 'spiccata propensione a delinquere'. Parole che colpiscono la credibilita' di uno che e' stato tre volte presidente del G8". "Chi lo ha sentito parlare negli ultimi anni - sottolinea ancora l'esponente del Pdl - sa benissimo che quelle cose, le critiche alla Corte costituzionale, la tesi che il presidente del Consiglio non conta niente le avra' dette almeno venti volte. Cinquanta, forse. L'aspetto su cui dobbiamo lavorare e' il valutare se staccare la spina o rimanere dove siamo fino alla fine della legislatura". "Avremo - continua Frattini - l'ufficio di presidenza del Pdl, la sede che ha deciso le primarie sul candidato alla presidenza del Consiglio. Spero che alla fine l'ufficio non votera', ma decidera' a largo consenso di continuare a sostenere il governo Monti. E su questo esistono tre ragioni largamente condivisibili. La prima: il male principale e' la perdita di credibilita' dell'Italia. Ogni punto di spread che aumenta costa alle tasche dei cittadini. E' un extra-deficit da coprire. La seconda: molti mesi di campagna elettorale farebbero saltare prima del varo legge anti-corruzione e nuova legge elettorale. La terza e' che se e e' vero che tanti si lamentano per l'effetto tasse, e' cosi' perche' quello si vede subito. La crescita economica richiede tempo. Noi abbiamo votato anche misure per la crescita, io non ho votato soltanto tasse. Pero' si vedrebbero solo quelle. E' sbagliato dire che il governo Monti e' un governo solo di tasse". "Possiamo - dice Frattini - andare in campagna elettorale come coloro che hanno fermato il cambiamento del Porcellum? Che facciamo? Ci riprendiamo i cooptati? Nicole Minetti andrebbe in Parlamento, a questo giro. I toni impiegati da Berlusconi verso Germania e Francia sono il frutto di un risentimento personale. Sotto il profilo umano comprendo, sotto quello politico non condivido", conclude Frattini.




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