Sant' Antonio Abate - Foggia 0-0. A Foggia ci voleva di più che un semplice pareggio
di Mario Schena
FOGGIA - Forse la verità che viene fuori da questo pareggio del Foggia in casa del Sant’Antonio Abate è che la squadra rossonera non ha il carattere della grande squadra e di conseguenza della compagine capace di imporre il proprio gioco. Ai punti i ragazzi di Padalino avrebbero meritato la vittoria, ma sul piano del gioco il Foggia, soprattutto quello in versione trasferta, lascia ancora a desiderare. Traspare soprattutto l’incapacità, nella maggior parte delle circostanze, di adattarsi alle caratteristiche dell’avversario e di riuscire a non farsi intrappolare nella mediocrità di quelle squadre che si giocano la gara esclusivamente sul piano fisico. Ci spieghiamo meglio, a Sant’Antonio Abate il Foggia ha giocato su di un campo in sintetico stretto e malconcio dove la palla rimbalzava spesso e volentieri come in un flipper. I rossoneri alla luce di ciò non hanno cercato di tenere sempre la palla bassa, ma hanno spesso e volentieri lanciato palloni in avanti con traversoni alti ed imprendibili. Si è giocato poco sulle fasce penalizzando Giglio che come punta diventa letale soprattutto sui traversoni dalla linea di fondo ed infine c’è qualche rossonero, e ci riferiamo soprattutto a quelli più dotati tecnicamente, che indugia troppo con il pallone tra i piedi consentendo agli avversari di operare un pressing che porta, o a perdere la palla o a sbagliare il passaggio. Insomma il Foggia ha “steccato” ancora una volta all’esame di maturità. Soprattutto lontano dallo Zaccheria dove finora si è spesso perso nella mediocrità della categoria senza avere la forza e la convinzione di dettare tempi e gioco per imporsi all’avversario. Certamente si è migliorato dopo il disastro di Bisceglie, ma sarà difficile, continuando così, a pensare di vincere il campionato soprattutto alla luce dei risultati delle squadre di alta classifica che hanno ancora allungato sui rossoneri. La cronaca è povera di emozioni, soprattutto nel primo tempo dove il Foggia si è affacciato spesso dalle parti di Apuzzo, ma senza pungere e dopo aver rischiato il gol evitato da un salvataggio di Loiacono sulla linea, dopo un’uscita a vuoto di Mormile, si è divorato il vantaggio con un doppio “liscio” di Agostinone e Giglio davanti alla porta campana sugli sviluppi di un calcio di punizione. Il tempo si è chiuso con il tiro di Zamparino che il portiere rossonero ha intercettato a mani aperte. Nella ripresa il Foggia è sembrato meglio messo in campo e Giglio ci ha provato subito con una mezza rovesciata finita di poco fuori. Villani per poco non regala il gol al Sant’Antonio Abate con un retropassaggio sbagliato e buon per il Foggia che Tedesco sbaglia la conclusione. Il portiere di casa si supera nel mettere in calcio d’angolo un pericolosissimo colpo di testa di Coccia. Il senegalese Nyang fiondatosi dalle retrovie colpisce di testa con una violenza inaudita sugli sviluppi di un calcio d’angolo e buon per la squadra campana che la palla sibila come un missile di poco alta sulla traversa. L’ultimo tiro in porta della gara è comunque del Foggia con Basta che impegna Apuzzo. I dodici punti in classifica posizionano il Foggia nel “limbo” della metà classifica, ma per vincere il Torneo, ribadiamo, serve quel qualcosa in più che attualmente i rossoneri non hanno.
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