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Boom di aziende gestite da immigrati: +13mila nel 2012

Confesercenti: in 10 anni le imprese con titolare straniero dal 2% al 9% del totale. Primi gli africani, seguiti dai cinesi 

di Redazione

ROMA, 3 Nov. (TMNEWS) - Le aziende di immigrati resistono meglio alla crisi. Continua infatti, la crescita delle imprese individuali con titolare straniero. In dieci anni il loro peso sul totale delle imprese è passato dal 2% a quasi il 9% e lo stock delle attività si è più che quintuplicato a dispetto di una contrazione tendenziale generale del 3%. Nel terzo trimestre 2012 le imprese individuali registrano un saldo positivo di 5mila unità di cui l'85% è dato appunto da imprese di immigrati. In sintesi, nei primi nove mesi dell'anno, a un saldo positivo (tra iscrizioni e cessazioni) di 13mila imprese individuali con titolare immigrato ne corrisponde uno negativo di oltre 24,5 mila unità per le restanti. Questi i dati diffusi oggi in uno studio della Confesercenti. Nel II trimestre 2012 le imprese individuali con titolare un immigrato sono circa 300mila, rispetto allo stesso periodo dell'anno passato aumentano di 18mila, con una variazione tendenziale del +6,6% e una crescita del loro peso sul totale delle imprese individuali di più di mezzo punto percentuale. Oltre le imprese individuali si contano anche circa 120 mila soci stranieri di società di persone. Le imprese gestite da stranieri producono circa il 5,7% della intera ricchezza del nostro paese. Mettendo a confronto il II trimestre 2011 e 2012, tassi di crescita sostenuti delle imprese immigrate si hanno in tutte le ripartizioni geografiche contrariamente a quanto avviene per imprese individuali in generale. Più del 57% delle imprese si concentra in cinque regioni: il 18,6% in Lombardia, il 10,5% in Toscana, il 9,7 circa in Emilia Romagna e Lazio e l'8,6 in Veneto. Gli imprenditori e i lavoratori immigrati non sono coinvolti in maniera uniforme nelle diverse aree geografiche. Nel Nord si concentrano gli autonomi attivi nell'artigianato e i lavoratori dipendenti dalle imprese, in particolare nel comparto metalmeccanico, nel Centro il settore domestico, quello dell'edilizia e il comparto tessile e abbigliamento sono i più "internazionali", al Sud, almeno in termini relativi, commercio e lavoro agricolo. Con oltre 98mila attività il serbatoio principale dell'imprenditoria immigrata è l'Africa; il Marocco si pone in testa alla classifica con 57mila imprese (cresciute in un anno del 7%) a grande distanza seguono il Senegal (15.851), l'Egitto (1.3023) e la Tunisia (12.348). I Cinesi si collocano al secondo posto per numero di attività (41.623 e una crescita del 6% tra gennaio-giugno 2011- 2012) prediligendo il comparto della ristorazione e dell'abbigliamento. Al terzo posto le oltre 30mila imprese albanesi principalmente attive nell'edilizia. Anche la Romania, ha numeri importanti conta infatti oltre 43mila imprese (di cui oltre il 70% impegnate nell'edilizia).



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