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Libano. Shama, Libano Sud. Il sottosegretario alla Difesa Gianluigi Magri in visita alla base militare “Millevoi”

di Redazione

ROMA - Il 13 novembre presso la base militare “Millevoi” a Shama, sud del Libano, si è svolta la cerimonia relativa al passaggio di responsabilità alla guida del Contingente italiano e del Settore Ovest di UNIFIL (United Nation Interim Force in Lebanon); la Brigata Aeromobile “Friuli”, comandata dal Generale Antonio Bettelli è subentrata alla 132^ Brigata Corazzata “Ariete”, comandata dal Generale Gaetano Zauner. La rotazione dei reparti nell’ambito della missione militare internazionale ha visto la presenza del sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri, il Comandante del Comando Operativo Interforze (COI), Generale d’Armata Marco Bertolini e l’Ambasciatore italiano in Libano Giuseppe Morabito. Durante l’emozionante cerimonia ho avuto l’occasione di intervistare il Sottosegretario alla Difesa che ha sottolineato l’importante apporto di grandi comandanti italiani nella missione di pace in Libano, “si parla ancora del Generale Claudio Graziano ed ora si parla positivamente anche del Generale Paolo Serra. Uno dei motivi di orgoglio e di vanto di questa operazione, che sottolineo è inserita nell’ambito delle operazioni delle Nazioni Unite, è l’ottimo rapporto con la popolazione, confermato anche dall’Ambasciatore Giuseppe Morabito”, ha dichiarato il Sottosegretario alla Difesa, Gianluigi Magri. “L’apporto militare italiano è inserito nell’ambito di una missione al servizio dell’Umanità allo stesso tempo molto delicata perché contribuisce al mantenimento della pace in quest’area. Grazie allo sforzo dei nostri militari, alla collaborazione con il Governo Libanese e alla forza e alla saggezza della diplomazia si spera che si possano evitare problemi peggiori”. “Nonostante la spending review comporti una revisione dei nostri impegni”, ha concluso il Sottosegretario Gianluigi Magri, “in Libano gli impegni fondamentali, quindi le azioni multilaterali con le Nazioni Unite, con la Nato e l’Unione Europea, continueranno a svolgersi in maniera indipendente”. Il passaggio di responsabilità del comando del settore west, a cui hanno partecipato diverse autorità civili, religiose e militari libanesi e una folta rappresentanza dei diversi contingenti di UNIFIL, è stato presieduto dal Comandante di UNIFIL, il Generale di Divisione Paolo Serra. Quest’ultimo ha specificato che “gli obiettivi di UNIFIL continuano ad essere quelli previsti dalla Risoluzione 1701 del 2006, quindi il monitoraggio de cessate il fuoco, il supporto alla popolazione, l’assistenza al Governo del Libano”. E’ necessario non sottovalutare il ruolo politico che UNIFIL, e quindi anche l’Italia, assume in un’area di crisi come il Libano. Un lavoro di diplomazia volto a garantire la pace e la stabilità in un Paese che vive un momento di dinamiche geopolitiche molto delicato e che pertanto è oggetto dell’attenzione della comunità internazionale. “UNIFIL ha un fondamentale ruolo, quello di essere un tutore tra Israele e Libano, i due paesi contendenti”, ha aggiunto il Generale Paolo Serra “mediante il tripartito le due Nazioni hanno dei contatti per il tramite di UNIFIL e delle forze dell’ONU e si riesce a discutere e a parlare di quelle che sono le misure di sicurezza che possono essere attuate. Un lavoro di diplomazia che da grande soddisfazione”. Il passaggio di numerose bandiere denota la multinazionalità del Contingente del Settore Ovest guidato in questi sei mesi dal Generale Zauner, composto da circa 1100 soldati italiani e da ulteriori 2300 militari provenienti da Ghana, Corea del sud, Malesia, Irlanda, Finlandia, Slovenia e Brunei, che ha operato in stretto coordinamento con le Forze Armate Libanesi per garantire la sicurezza e la stabilità nel Sud del Libano. Per i prossimi sei mesi la responsabilità del comando del Contingente multinazionale del Settore Ovest è affidata ai militari della Brigata “Friuli” guidata dal Generale Antonio Bettelli che mi auguro di rincontrare presto.



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