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Procuratori: Papà che curano il "mal di pancia"

di Davide Colonna
BARI - Nell'osservare il calcio affogare ed affondare in un mare di debiti, la categoria dei procuratori ha imparato a nuotare. Chi pensava che solo i calciatori potessero permettersi una vita da favola tra auto, donne e vizi di ogni genere, si sbagliava di grosso. Con il loro giro d'affari che supera i 3 mld di euro annui, i procuratori, possono godersi una vita altrettanto agiata (in termini economici si intende) e, a differenza dei loro assistiti che si limitano a calciare un pallone, il calcio lo comandano. I calciatori, che lo sanno benissimo, si affidano a loro quando ci sono da risolvere particolari "mal di pancia" specialmente contrattuali e le società, schiave degli interessi, non possono fare altro che stare al gioco. I numeri e le situazioni, soprattutto nel campionato italiano, sono allarmanti. La serie A, per quanto riguarda le commissioni pagate ai procuratori, è seconda solo alla Premier League che, con il solo Manchester City, può detenere primati inattaccabili. Al mero potere tradotto in soldoni, si allaccia la problematica strettamente "tecnica" degli atleti. Qualche panchina di troppo ed ecco che, con un volo lampo intercontinentale, si presenta il procuratore per chiarire il "malinteso tattico". Tempo una partita e l'ex panchinaro diventa titolare e candidato al pallone d'oro. Il calciatore giovane si presenta tardi agli allenamenti? Indovinate chi interviene? I casi più famosi sono quelli legati ad Ibrahimovic (il  "mal di pancia", lo dobbiamo a lui) ma, i più recenti, sono quelli di Paul Pogba e Pato. Mino Raiola, l'italo -olandese ex pizzaiolo, agente del neo acquisto della Juventus, si è addirittura permesso di accusare l'allenatore Antonio Conte di incapacità nella gestione dei suoi calciatori per aver punito il ragazzo ritardatario e di minacciare alla dirigenza campione d'Italia, un cambio di maglia del suo assistito. Tutto questo è inaccettabile e rischia di ridurre in briciole tutto ciò che deriva dalla firma di un contratto che comporta diritti ma anche obblighi. Per fortuna, Pogba, ha saputo gestire la situazione in maniera più diplomatica e professionale dando ragione al suo mister. Purtroppo però, se questo sport va a rotoli ed è sempre più popolato da irresponsabili e "crestoni", la colpa è principalmente dei procuratori senza scrupoli che, recitando il ruolo di "padri acquisiti", riescono a plagiare le menti di molti talenti troppo immaturi per poter affrontare questo mondo da soli, arricchendosi sulle loro spalle. 
Una piccola soluzione? Investire nei rispettivi vivai. Ridurre l'esigenza di rivolgersi al mercato, valutando i prodotti interni. La Germania, è un esempio anche in questo. Pochi i procuratori "paperoni" di origine tedesca e nessuno presente nella top 20. Non sarete mica sorpresi, vero?    




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