Sit-in Lunedì 26 Novembre ore 9.30 presso la Procura della Repubblica di Bari
Riceviamo e pubblichiamo il seguente comunicato...
di Redazione
BARI - Manifestazione di liberi cittadini del 26 novembre ore 9.30 davanti alla Procura della Repubblica di Bari per " Una giustizia senza correnti.." e per consentire ad un magistrato, la dott.ssa Digeronimo, di continuare a fare il Suo lavoro qui a BARI, senza dover subire pressioni.
L'ingiustizia, ovunque si compia, è un problema per la democrazia e per la giustizia ovunque la si persegua.
Se un colpevole, quale che sia la sua colpa, viene assolto..questo è un serio problema per la democrazia e per la giustizia.
Se poi chi - da magistrato - ha provato a fare il Suo dovere, pur sapendo di andare contro il potere e contro le caste..quali che siano e quali che sia la loro virulenza..viene "condannato" dal sistema occulto del potere..delle caste..dei clientes..e viene fatto oggetto di scherno..viene ostracizzato..allora questa è davvero una questione che dovrebbe preoccupare e coinvolgere tutte le persone perbene, libere e non asservite al potere, alle caste..non ricattabili..
Penso a persone dalla coscienza limpida e non a quelle dalla coscienza carsica..che va e viene a seconda di convenienza.
Questa vicenda è emblematica della commistione di relazioni torbide e inopinate fra il potere, da quello partitocratico a quello delle caste che muovono denaro e poltrone.. e l'apparato della "giustizia.."..fino ai gangli terminali della magistratura.
L'entità..è talmente autoreferenziale e dittatoriale che giunge a delegittimare un'eroe della normalità..( considerato che in questo Paese chi fa il Suo dovere è un'eroe..) pur di fare salvo uno dei propri..senza se e senza ma..
Questo a prescindere da chi sia il colpevole e da chi sia l'eroe.
Sempre il potere riesce nello sconfiggere il valore a a rendere forte il disvalore.
Questa è dunque una vicenda che ci riguarda tutti.
Non possiamo stare a guardare.
Non possiamo lasciare portare via una persona perbene che ha sempre cercato di fare il Suo dovere di magistrato.Dinnanzi a chiunque.
Soprattutto non possiamo rinunciare al Suo modo di interpretare il ruolo di servitrice dello Stato, senza cedimenti e senza compromessi.
Troppi sarebbero i danni per la collettività e per la magistratura se il CSM dovesse accogliere il vile attacco mosso dagli stessi che invece avrebbero dovuto apprezzarne l'onestà intellettuale e il comportamento.
Troppo sarebbe alimentare il dubbio che anche nel CSM il dominus è il potere partitocratico e non come tutti i cittadini si attendono sia la trasparenza nelle scelte in materia giurisprudenziale e disciplinare.
Dunque, io ci sarò e invito tutti a dire cosa ne pensano e soprattutto se ci saranno.
Riccardo Fornarelli
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