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Musica. Il pianoforte di Umberto Giordano torna a Foggia dopo 18 mesi di restauro

Il pianoforte restaurato di Umberto Giordano. (foto) ndr.

di Michele Loconsole

FOGGIA - Una solida cassa di legno massiccio, tasti d'avorio, finimenti in oro; il pianoforte del Maestro Giordano è tornato a 'casa', prendendo alloggio nella superba Sala Fedora del Teatro intitolato al più grande compositore della nostra città. Il pianoforte (classe 1903), targato "Berchstein", sul quale sono nate opere come la Fedora, Andrea Chenier, Mese Mariano è stato restaurato dalla ditta Fabbrini, sebbene alcuni pezzi, come i feltrini, siano stati fatti arrivare proprio dalla stessa antica e prestigiosa ditta tedesca che lo produsse, affinché il suono del piano rimanesse inalterato, proprio come quando i suoi tasti erano sfiorati dalle dita del Maestro. Un'emozione fortissima, certamente, e un arricchimento per la comunità di Foggia, che si deve all'Unesco che – in questo caso possiamo dirlo – ha davvero restituito al teatro e alla città che lo ospita un 'patrimonio dell'umanità'. «E' una soddisfazione, nonché un'emozione immensa poter finalmente riascoltare il suono di questo pianoforte appartenuto ad una così grande personalità del nostra terra» ha asserito Floredana Arnò, presidente del Club Unesco Foggia, durante la serata di presentazione alla città del pianoforte post-restauro, ossia lo scorso sabato, alla presenza delle massime autorità cittadine e diverse associazioni culturali; la presidente Arnò ha continuato: «desidero ringraziare Comune e Provincia di Foggia che ci hanno permesso di organizzare eventi per la raccolta di fondi». Il restauro, durato un anno e mezzo, è costato più di 22.000 euro ed è stato eseguito, come già accennato, nei laboratori di Pescara della ditta Fabbrini, nota a Foggia per la produzione e vendita di strumenti musicali. La tavola armonica, i tasti e tutti gli altri pezzi sono stati completamente smontati e rimontati; è stata salvate e 'recuperata' anche la parte dov'era collocata la firma stessa di Umberto Giordano, adesso finalmente ben visibile. Per rendere unica la serata della cerimonia sono state eseguite alcuni pezzi da camera di Umberto Giordano, in special modo dei valzer per pianoforte, eseguiti dalla giovanissima M° Daniela Giordano. Presente alla serata la dirigente dell'assessorato alla cultura, Gloria Fazia, che ha annunciato, per l'occasione, la prossima pubblicazione dei numerosi diari manoscritti di Giordano conservati al Museo civico, con pagine dedicate anche al suo pianoforte, come quando, a Pescia, sfollato, ricorda di avere le mani talmente fredde da non riuscire neanche a suonare. «Si tratta di un importante testimonianza, nonché di un evento che segna l'avvio di un più ampio progetto di recupero giordaniano» sono state le parole del sindaco Gianni Mongelli.




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