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Ilva, incontro azienda sindacati: 1 miliardo di danni da blocco prodotto finito

di Redazione

TARANTO, 6 Dic. (ADNKRONOS) - Ammonterebbe a 1 miliardo di euro il danno che deriva all'Ilva dal sequestro di 1.700 tonnellate di prodotto finito rimasto fermo nell'area del siderurgico in seguito alle disposizioni del gip del Tribunale di Taranto Patrizia Todisco risalenti allo scorso 22 novembre. E' quanto emerso nel corso dell'incontro svoltosi oggi tra le organizzazioni sindacali e l'azienda che si sono soffermate anche sull'emergenza materie prime determinata sia dai problemi giudiziari, con dei precisi limiti allo scarico del minerale, che dalle conseguenze causate dal tornado che si e' abbattuto sullo stabilimento, in particolare per i danni agli impianti marittimi, ai moli e alle gru. Si stanno studiando soluzione alternative. L'azienda ha ribadito la necessita' di scaricare le materie prime, considerata l'attuale minima autonomia degli impianti. Nelle prime ore di domani potrebbero esserci novita' in merito alla ripresa della produzione. Secondo il gip e la Procura il prodotto finito, in pratica l'acciaio, realizzato da fine luglio scorso, quando furono sequestrati gli impianti dell'area a caldo, fino al momento del sequestro di fine novembre, e comunque prima del decreto del governo del 3 dicembre, e' da considerarsi frutto di attivita' criminosa e quindi va tenuto sotto sequestro. L'azienda ha presentato un'istanza in cui chiede di poter rientrare in possesso di quei beni in modo da poterli commercializzare. I pm hano espresso parere negativo sulla proposta ma la decisione finale. L'emergenza materie prime determinata sia dai problemi giudiziari che dalle conseguenze causate dal tornado che si è abbattuto sullo stabilimento.



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