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Pdl: Berlusconi non scioglie la riserva, primarie nel cassetto

L'ex premier atteso a Roma domani, ma potrebbe rinviare ancora l'annuncio sulle sue intenzioni. Alfano agli ex An: ''Dividerci non e' la soluzione''
 

di Redazione

ROMA, 4 Dic (ASCA) - Silvio Berlusconi potrebbe sciogliere domani i suoi dubbi rispetto alla propria ridiscesa in campo in vista delle elezioni politiche. Mercoledi' e' infatti atteso a Roma per la presentazione dell'ultimo libro di Bruno Vespa. Potrebbe essere quella l'occasione, si fa sapere tra le file del Pdl, per l'annuncio che molti attendono. L'ex premier potrebbe pero' rinunciare a partecipare all'impegno preso con Vespa, fanno sapere altri sostenendo che Berlusconi ha ancora bisogno di tempo per presentare un suo rinnovato progetto politico. Dietro le quinte, il leader del Pdl - dopo aver atteso l'esito delle primarie del Pd - vorrebbe conoscere anche quale sara' la nuova legge elettorale prima di un annuncio impegnativo. Secondo le indiscrezioni, Berlusconi sarebbe favorevole a fissare la soglia del 40% per ottenere il premio di coalizione senza il cosiddetto ''premietto'' dell'8% per il partito o la coalizione che dovessero risultare primi senza raggiungere il 40%. Il Cavaliere sarebbe inoltre contrario all'introduzione delle preferenze. Vuole avere il potere assoluto di decidere i parlamentari del Pdl per la prossima legislatura. Di legge elettorale si e' intanto discusso ieri pomeriggio in un vertice presso la sede del Pdl in via dell'Umilta'. Il coordinatore Denis Verdini, in questo momento il piu' berlusconiano di tutti, avrebbe richiamato all'ordine Maurizio Gasparri e Gaetano Quagliariello, capogruppo e vice capogruppo al Senato, che stanno negoziando con il Pd per approvare un testo di riforma elettorale entro questa settimana. Il prendere tempo da parte di Berlusconi sarebbe motivato pure dall'esigenza di decidere una volta per tutte se la strada da imboccare e' quella del divorzio consensuale con gli ex di An. Gianni Alemanno, sindaco di Roma, non rinuncia alla polemica dai microfoni di SkyTg24: ''Non penso che sia riproponibile la candidatura di Berlusconi. Sarebbe un atto irrazionale, tutto il percorso che abbiamo fatto da un anno e mezzo a questa parte indica la necessita' di un ricambio generazionale, di una nuova formula per tutto il centrodestra. A prescindere da chi ha vinto a sinistra, proprio per essere competitivi, e' necessaria una risposta diversa''. Conclude Alemanno: ''Non propongo strade antiberlusconiane. Propongo strade che vadano oltre questa situazione, che poi sono le stesse che ha indicato lo stesso Berlusconi. Lui ha indicato Alfano alla segreteria del partito, ha dato l'indicazione delle primarie: deve essere coerente con se stesso. Sono berlusconiano in questa versione: quella del superamento di questa fase. L'asse con la Lega non e' una scelta obbligata''. Il sindaco di Roma insiste nel chiedere le primarie, come Giorgia Meloni che si e' gia' candidata ufficialmente. La data del 16 dicembre, individuata in un primo momento come la piu' appropriata per le primarie del Pdl, si avvicina sempre di piu' senza tuttavia che il segretario Angelino Alfano abbia preso una decisione ufficiale. Anzi, Alfano appare indebolito nel suo ruolo di garanzia perche' costretto a non decidere nell'attesa che lo faccia Berlusconi. Il segretario del partito, che si e' incontrato ad Arcore con il Cavaliere, ha intanto inviato un messaggio dei democristiani del Pdl che si sono riuniti in un convegno a Modena: ''Molteplici fattori hanno ridotto la nostra capacita' di forza sull'elettorato. Ma la risposta non e' quella di dividere cio' che e' stato faticosamente unito, condannandoci tutti alla irrilevanza davanti ad una sinistra che ha saputo rilanciarsi dialogando con il suo elettorato''. Quindi, niente divorzio consensuale con gli ex An. Il segretario del Pdl insiste nel chiedere che per le elezioni della prossima primavera si scelga la strada dell'election day, altrimenti il suo partito potrebbe decidere addirittura la crisi di governo. Quest' ultima ipotesi non dispiace a Roberto Maroni, segretario della Lega Nord: ''Condivido la proposta di Alfano di fare l'election day per risparmiare 100 milioni di euro. Ma gli faccio io una proposta: siccome il 10 febbraio sono fissate le elezioni regionali facciamo l'election day il 10 febbraio, anticipando la scadenza della legislatura. Si puo' fare a una condizione: che il segretario Alfano e il Pdl finalmente tolgano il sostegno al governo Monti, subito dopo l'approvazione della legge di stabilita'. Allora si aprirebbe una prospettiva nuova e interessante''.



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