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Spread: tra Berlusconi-Monti e Merkel; l'Italia sceglierà bene

di Redazione

ROMA, 12 Dic. (AGI) - Duello Berlusconi-Monti sullo spread: "Ma a noi che ci importa dello spread? E' un imbroglio, un'invenzione", ha detto Berlusconi. "Non ci sono soluzioni magiche" ha replicato Mario Monti. Silvio Berlusconi prima aveva accusato l'Europa di trame oscure contro di lui e contro l'Italia, e ieri negava l'esistenza stessa di quel fenomeno finanziario scoperto dagli italiani nel corso degli ultimi 18 mesi e che rappresenta, di fatto, il metro di misura del successo o dell'insuccesso delle politiche economiche dei tecnici. Mossa, secondo gli osservatori, destinata a fare l'uno-due con una possibile promessa di abolizione dell'Imu per un ticket propagandistico su cui basare una sognata rimonta elettorale. E' prima mattina quando su una rete Mediaset un giornalista lo intervista in una trasmissione. Lui attacca lo spread, ma anche il termine di paragone che in esso e' contenuto, vale a dire la differenza i valore tra i nostri Btp ed i bund tedeschi. Berlino cosi' viene direttamente trascinata nelle spire della nostra campagna elettorale. "Mi sono opposto alle loro richieste che ci portavano alla guerra civile", spiega l'ex presidente del consiglio. Ma dalla cancelleria piu' importante d'Europa arriva una risposta ufficiale quanto chiara. "Una cosa non accetteremo: che la Germania sia fatta oggetto di una campagna elettorale populista", avverte il ministro Guido Westerwelle, con l'aria di chi non ammette repliche. Come se non bastasse, per Berlusconi arriva la scomunica del Ppe (no ai populismi) e l'intervento della stessa Angela Merkel. La cancelliera dice a chiare lettere che lei gradisce Mario Monti e "quello che ha messo in campo per le riforme" augurandosi che gli elettori italiani "sceglieranno in modo tale da garantire che il Paese resti sul cammino giusto". A questo punto, nella prima polemica elettorale della nuova stagione, Monti ha gioco facile nell'ostentare distacco. Non nomina nemmeno il leader del Pdl, lui che ancora deve far sapere se scendera' o meno in campo per la poltrona di premier. Macche' teorie complottistiche alla Dan Brown, sembra voler dire anche lui dalla televisione (ma e' la Rai, Unomattina). Il fatto e' che in campagna elettorale "c'e' la tendenza a presentare soluzioni magiche ai cittadini per seguire i loro istinti e non per proporre un programma per il futuro". Insomma, se Pier Luigi Bersani bolla le esternazioni del Cavaliere come semplici "stupidaggini", il Professore adotta un tono pacato ma anche una sostanza durissima. Chissa' se, qualora dovesse cedere alle sirene elettorali, l'aplomb sara' lo stesso.



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