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Trani, per avere via libera frazionavano proprietà impianti fotovoltaici: 13 arresti

di Redazione

TRANI, 17 Dic. (ADNKRONOS) - Apparentemente gli impianti energetici appartenevano a dieci societa' diverse (con sede a Bolzano, Trani e Minervino Murge) e non erano legate da alcun rapporto di affari o interesse economico. Ma poi, i finanzieri hanno scoperto che, ad esempio, tre parchi fotovoltaici di grandi dimensioni erano stati frazionati dal punto di vista formale in piu' impianti di potenza di poco inferiore ad 1 megawatt, realizzati ciascuno da societa' sulle carte diverse, allo scopo di eludere la procedura complessa prevista per il rilascio della Autorizzazione Unica Regionale obbligatoria per le produzioni fotovoltaiche superiori appunto ad 1 megawatt. Stamane, sulla base di queste indagini, militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari hanno effettuato 3 arresti in carcere e 10 ai domiciliari in esecuzione di un'ordinanza di custodia cautelare emessa dal gip del Tribunale di Trani nei confronti di 5 progettisti, 7 rappresentanti legali di societa' che operano nel settore delle energie rinnovabili (fotovoltaico) e del dirigente dell'ufficio Tecnico del Comune di Trani, per i reati di associazione a delinquere, falsita' ideologica in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Le misure cautelari giungono al termine di una indagine svolta dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, coordinata dalla Procura della Repubblica di Trani sotto la direzione del pm Michele Ruggiero. A insospettire gli inquirenti l'anomala concentrazione di impianti fotovoltaici in alcune aree del tranese. Infatti, il Nucleo di Polizia Tributaria di Bari, sulla base di ispezioni aeree eseguite da unita' del Reparto Operativo Aeronavale, hanno redatto una mappa analitica dell'area interessata dagli insediamenti, ricostruendo in modo puntuale gli assetti proprietari degli impianti energetici. Sono quindi emerse alcune anomalie, ad esempio la parziale coincidenza delle compagini societarie; la ricorrenza degli stessi notai incaricati di redigere gli atti costitutivi delle societa'; l'utilizzo di modelli analoghi per gli atti e i documenti prodotti dalle societa' interessate all'ottenimento delle autorizzazioni previste dalla normativa in campo energetico; la circostanza che gli incarichi per la realizzazione dei diversi siti energetici erano conferiti ai medesimi direttori dei lavori e progettisti. Tali evidenze corroborate da ulteriori riscontri investigativi permettevano di disvelare un sofisticato sistema fraudolento congegnato dai soggetti colpiti dalla odierna misura cautelare. Piu' in particolare, i parchi fotovoltaici realizzati nelle contrade tranesi di 'Santa Perpetua' (di potenza nominale complessiva di circa 3 megawatt), di 'De Cuneo' (di potenza nominale complessiva di circa 4 megawatt) e di 'Santa Chiara' (di potenza nominale complessiva di circa 3 megawatt), benche' suddivisi in piu' impianti di potenza inferiore ad un megawatt e formalmente riconducibili a soggetti economici diversi, erano, di fatto, riferibili ad un'unica proprieta'' e dunque ad un unico centro di interessi. Operando in questo modo, gli indagati si sono potuti avvalere della procedura semplificata prevista per la Dichiarazione di Inizio Attivita' (anziche' di quella piu' complessa della Autorizzazione Unica Regionale) riservata agli impianti fotovoltaici di minore potenza, ovvero inferiori ad un megawatt ma anche dei benefici previsti dal Conto Energia che riconosce maggiori incentivi a favore degli impianti di produzione fotovoltaica di minor potenza. L'altro vantaggio per l'organizzazione criminale sarebbe nascosto nel meccanismo del Conto energia, che premia con tariffe incentivanti l'energia prodotta dagli impianti fotovoltaici per un periodo di 20 anni e che e' strettamente connesso alla data di entrata in esercizio dell'impianto fotovoltaico in quanto riconosce maggiori benefici agli impianti piu' datati, riservando, viceversa, agevolazioni via via decrescenti a quelli entrati in funzione negli anni successivi al 2006. L'utilizzo strumentale della Dia (grazie al sistema di frazionamento cartolare dei siti fotovoltaici), che garantisce tempi autorizzativi molto piu' brevi rispetto a quelli imposti dall'Autorizzazione unica regionale, ha consentito, quindi, di sfruttare i primi e piu' vantaggiosi Conti energia. Ammonterebbe a 5 milioni di euro la somma erogata, a titolo di incentivo statale, alle 10 societa' in poco piu' di un anno dal gestore dei Servizi Energetici Spa. Si stima che se la truffa si fosse protratta per tutto il periodo assistito dagli incentivi energetici (20 anni) sarebbero state accreditate indebitamente risorse per circa 100 milioni di euro. Complessivamente sono 20 le persone coinvolte nell'operazione Solar (tra cui i 13 arrestati di stamane) negli illeciti accertati. Sono accusati, a vario titolo, dei reati di associazione a delinquere, falsita' ideologica in atto pubblico e truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche. Sono stati infine sequestrati a titolo preventivo 10 impianti fotovoltaici e sottoposte allo stesso vincolo cautelare somme di denaro presenti sui conti correnti delle 10 societa', per un valore equivalente alle erogazioni pubbliche indebitamente percepite per circa 5 milioni di euro.



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