Algeria, "tragico epilogo del blitz" Trucidati gli ultimi 7 ostaggi
di Redazione
ALGERI, 19 Gen. (AGI) - La crisi nell'impianto di Is Amenas ha avuto un epilogo drammatico: vistisi perduti i miliziani islamisti che occupavano il complesso avrebbero giustiziato uno dopo l'altro gli ultimi sette ostaggi rimasti. A quel punto le unita' speciali dell'Esercito di Algeri hanno tentato un estremo blitz, giungendo troppo tardi: le esecuzioni sommarie dei civili stranieri erano gia' state completate. I guerriglieri superstiti, in tutto undici, si stavano preparando a un suicidio collettivo, ma sarebbero stati abbattuti dai soldati.
La fallita incursione per salvare gli ultimi prigionieri sarebbe avvenuta a meta' mattinata.
La televisione di Stato algerina ha confermato ufficialmente la morte di sette ostaggi stranieri, gli ultimi ancora nelle mani dei miliziani islamisti che si erano impadroniti mercoledi' scorso dell'impianto per l'estrazione del gas di In Amenas, situato nel deserto sud-orientale, al confine con la Libia. "L'Esercito ha sopraffatto undici terroristi, e il loro gruppo ha ucciso sette ostaggi stranieri", ha riferito l'emittente. Anche i guerriglieri, che avevano interamente minato il complesso, hanno perso la vita.
HOLLANDE; NEGOZIATO IMPOSSIBILE, BLITZ MIGLIORE OPZIONE
Malgrado l'altissimo ed ancora provvisorio costo di vite umane tra gli ostaggi, anche il presidente francese, Francois Hollande, giudica il blitz delle forze algerine nel sito gasiero di In Amenas l'opzione migliore visto che non era possibile negoziare con i terroristi legati al al Qaeda nel Maghreb Islamico. "Quando c'e' una presa d'ostaggi con cosi' tante persone coinvolte e terroristi determinati ad agire con freddezza, pronti ad uccidere i loro ostaggi, cosa che hanno fatto, un Pese come l'Algeria ha dato la risposta piu' adatta perche' non ci poteva essere alcun negoziato", ha dichiarato Hollande schierandosi completamente sulle posizioni del governo di Algeri.
LONDRA ,CRISI FINITA MA ALCUNI OSTAGGI MANCANO ALL'APPELLO
La crisi degli ostaggi nell'impianto algerino per l'estrazione del gas di In Amenas e' finita con un altro blitz dell'esercito che ha causato perdite di vite. Lo ha annunciato il ministro della Difesa britannico Philip Hammond, in una conferenza congiunta con l'omologo americano Leon Panetta, attribuendo la morte degli ultimi sette ostaggi stranieri ai miliziani islamisti che si erano impadroniti dell'impianto mercoledi' scorso. "Abbiamo chiesto alle autorita' algerine di fornirci ulteriori dettagli", ha aggiunto Hammond, sottolineando che la perdita di vite "e' spaventosa e inaccettabile e noi dobbiamo aver chiaro che la responsabilita' di quanto accaduto sia effettivamente solo dei terroristi".
Da Parte sua Panetta, chiarendo che non ci sono piani per un invio di truppe sul terreno, ha assunto una posizione piu' morbida con il governo algerino. "Loro vivono nella regione e comprendono la minaccia terroristica...Penso che sia importante continuare a lavorare insieme per sviluppare un approccio regionale".
Gran parte degli ostaggi (573 algerini e circa 100 stranieri) sono liberi dopo il blitz delle forze di sicurezza algerine ma mancano all'appello ancora una trentina di persone.
Resta ancora da comprendere di che nazionalita' sono gli ultimi sette ostaggi uccisi. Un altro esponente del governo britannico, il ministro degli Esteri William Hague, aveva inoltre riferito che meno di dieci britannici mancano ancora all'appello. Quel che sembra certo e' che con l'eliminazione degli 11 terroristi uccisi nell'ultimo blitz, tutti i miliziani sono morti nell'impianto vicino al confine con la Libia. Da ultimo Bob Dudley, capo della Bp, il colosso britannico che controlla In Amenas con l'algerina Sonatrach e la norvegese Statoil, ha riferito che dei 18 suoi dipendenti 14 sono salvi e di quattro non si ha notizie al momento.
BP, ANCORA DISPERSI 4 DEI 18 DIPENDENTI DI IN AMENAS
Bob Dudley, amministratore delegato del colosso petrolifero britannico Bp, ha annunciato che dei 18 dipendenti che lavoravano nell'impianto di In Amenas nel sud dell'Algeria 14 sono in salvo mentre di 4 non si sa ancora nulla. L'impianto gasiero era gestito oltre che da Bp, dall'algerina Sonatrach e dalla norvegese Statoil.
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