Berlusconi: Il contratto con italiani, 4 miliardi alle famiglie
di Redazione
ROMA, 31 Gen. - Parte l'offensiva berlusconiana sul fronte giustizia (divieto assoluto di pubblicazione delle intercettazioni; stop alla carcerazione preventiva; inappellabilita' per le sentenze di assoluzione in primo grado), mentre prosegue la strategia di allungare i processi e impedire il rischio di sentenza prima del voto. Dopo lo stop dell'udienza ottenuto venerdi' scorso per legittimo impedimento a causa della manifestazione al Teatro Capranica a Roma, nuovo stop incassato nel processo Mediaset per venerdi' prossimo, quando Silvio Berlusconi incontrera' gli europarlamentari del Pdl e i candidati nella regione Lazio. E mentre replica a muso duro a Olli Rehn ("sono incredulo, ha cambiato idea. Noi abbiamo sempre mantenuto gli impegni con l'Ue"), il Cavaliere si concentra a definire gli ultimi dettagli e apportare alcuni ritocchi al nuovo contratto con gli italiani, tra cui 4 miliardi da destinare alle famiglie. In un'intervista, presentandosi con un foglio di alcune pagine in mano, il Cavaliere confessa: "Ho qui una copia del nuovo contratto che e' in preparazione e presenteremo nei prossimi giorni". Sfoglia il documento di cui legge alcuni passaggi: "tra i piani - spiega - c'e' la riorganizzazione della macchina dello Stato per ridurne le spese. Pensiamo di arrivare a una riduzione del 10 per cento nei primi cinque anni. Che potremmo utilizzare per la riduzione del debito, a favore delle imprese e nella direzione delle famiglie per dare l'avvio al quoziente familiare per cui un padre di famiglia paga meno di un single". Che la battaglia si giochi essenzialmente sul terreno dell'economia ormai e' chiaro e il Cavaliere, 'raggiunto' da Monti sul capitolo Imu e 'affiancato' sempre dal Professore sulla promessa di una graduale riduzione delle tasse, gioca la carta del quoziente familiare, ma anche dell'abbassamento dell'Irap per le imprese. Accantonata, almeno per il momento, l'ipotesi di siglare il nuovo contratto con gli italiani in un salotto televisivo, come avvenne da Vespa, Berlusconi sarebbe piu' propenso a mettere in piedi una kermesse, non in piazza bensi' in una location 'strategica' da individuare. L'ex premier snocciola le cifre contenute nel nuovo contratto: dal taglio della spesa pubblica, "sono 16 miliardi di costo in meno per lo stato che potremo utilizzare, otto miliardi per la riduzione del debito, quattro miliardi per le imprese andando progressivamente all'eliminazione di quella tassa che e' la piu' odiosa per le imprese, perche' la pagano anche quelle che non fanno utili, perche' va sul costo del lavoro e dei prestiti finanziari. Infine quattro miliardi per dare l'avvio al quoziente familiare". Quanto al capitolo giustizia, il Cavaliere ha le idee chiare: "Ci sono due emergenze. I pm hanno troppa liberta' di arrestare" e' quindi "urgentissimo intervenire per limitare l'arresto preventivo. Poi, "divieto assoluto a pubblicare le intercettazioni", che - annuncia - saranno "possibili solo per i reati gravi". Ultimo tassello della riforma della giustizia - che prevede anche la responsabilita' civile dei magistrati - l'inappellabilita' delle sentenze di primo grado di assoluzione. Come e' il sistema adesso, attacca l'ex premier, "e' una cosa indegna non da Paese civile". Come ormai da prassi, Berlusconi non risparmia stoccate al suo successore a palazzo Chigi: "Credo che Monti sara' un passeggero, fara' una comparsata nella politica italiana. Da parte nostra non vedo nessuna possibilita' di collaborare ne' con lui ne' con Casini ne' con Fini, che ormai conosciamo purtroppo bene e sappiamo di che pasta sono fatti".
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