Brindisi, al via il processo a Vantaggiato. I Compagni di Melissa chiedono giustizia
di Redazione
BRINDISI, 17 Gen. - (ADNKRONOS/IGN) - E' iniziato davanti la Corte d'Assise del Tribunale di Brindisi il processo per l'attentato all'istituto 'Morvillo-Falcone' in cui lo scorso 19 maggio morì la studentessa 16enne Melissa Bassi e altre nove rimasero ferite. In aula sono presenti sia i genitori della vittima, Massimo e Rita Bassi, che l'imputato reo confesso Giovanni Vantaggiato. Al suo arrivo, a bordo di un furgone blindato, gli studenti della scuola frequentata da Melissa hanno urlato ad alta voce reclamando giustizia. "Vogliamo giustizia, vogliamo giustizia": hanno gridato i compagni della 16enne affacciati al balcone dell'edificio scolastico che si trova proprio dinanzi al Tribunale.
L'imprenditore 68enne di Copertino, che venne individuato e arrestato qualche settimana dopo l'attentato, è apparso molto dimagrito e in condizioni fisiche precarie. Dopo la richiesta presentata dai suoi legali, il presidente della Corte, Domenico Cucchiara, ha reso noto che non verranno consentite le riprese fotografiche e filmate dell'imputato. Le altre parti, invece, avevano dato il proprio assenso.
La Corte ha ammesso la costituzione di parte civile da parte del Comune di Mesagne (poiché l'attentato avrebbe avuto "conseguenze per la comunità mesagnese", ha detto il presidente Cucchiara) e da parte dei genitori di una ragazza minorenne, presentata qualche settimana fa, che avrebbe subito conseguenze psicologiche dall'esplosione e anche dal fatto di aver visto i corpi bruciati delle sue compagne. Ammessi inoltre come parti civili i genitori e gli zii di Melissa Bassi, il Comune e la Provincia di Brindisi, la Regione Puglia, la scuola 'Morvillo-Falcone', i ministeri della Pubblica istruzione e dell'Interno, la vittima del primo attentato compiuto da Vantaggiato risalente al febbraio del 2008, oltre alle altre ragazze rimaste ferite e ai loro genitori relativamente all'attentato del maggio 2012. Non è stata invece ammessa dalla Corte la costituzione di parte civile presentata dall'avvocato Franco De Jaco, legale della persona che fu sospettata in un primo tempo di essere l'autore dell'attentato. In tutto sono una trentina le parti civili ammesse dalla Corte.
L'avvocato Raffaele Missere, legale di Cosimo Parato, vittima del primo attentato confessato da Vantaggiato ha chiesto l'estensione dell'aggravante della finalità terroristica anche riguardo alla imputazione contestata per quel primo episodio. La Corte ha però respinto la richiesta.
In una pausa del processo, il procuratore Cataldo Motta, che rappresenta la pubblica accusa, ha detto ai giornalisti che Vantaggiato "non è credibile nella sceneggiata che sta portando avanti per sostenere la tesi del vizio di mente". ''La mia impressione, per situazioni che conoscete benissimo, è che sia tutto artefatto. Si costituisce uno stato di mente tale da poter chiedere l'infermità mentale''. "Però sostiene - nel momento in cui dice di aver scelto la scuola perché era la più comoda per arrivare e la più vicina allo svincolo per la strada diretta a Lecce ed era un posto che conosceva perché in passato aveva fornito gasolio, oltre al fatto che sentito dal gip, dice di non aver scelto un caserma dei carabinieri poiché questa è più sorvegliata di una scuola, allora mi pare che il vizio di mente salti. Ora - aggiunge il magistrato - non dirà più nulla perché punta all'incapacità di intendere e di volere".
In merito alla ipotesi di un complice, Motta ha detto che al quadro indiziario prodotto finora, "potrebbe mancare un concorrente. Noi abbiamo lasciato aperta questa possibilita' ma non ne siamo convinti neanche noi. C'è un testimone -ha aggiunto- che indica una seconda persona ma è una posizione molto vaga e in contrasto con le altre. E' possibile che abbia sbagliato e che sia caduto in errore
L'imputato è accusato di strage, aggravata dalle finalità terroristiche. Per questo motivo l'accusa viene sostenuta in Aula dal procuratore capo della Dda di Lecce. Vantaggiato, commerciante del settore carburanti, deve rispondere nel processo anche di un precedente attentato, risalente al febbraio del 2008 avvenuto a Torre Santa Susanna, in provincia di Brindisi, nel quale rimase gravemente ferito un imprenditore agricolo che si è costituito parte civile.
L'uomo è accusato anche di detenzione ed esplosione di ordigno micidiale. La Procura ipotizza anche il concorso con persone che tuttavia sono rimaste ignote. Sono circa 70 le persone che l'accusa chiamerà a testimoniare. L'uomo preparò l'ordigno in modo artigianale caricandolo con nitrato di ammonio.
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