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Ilva, no della Procura al dissequestro

di Redazione

TARANTO, 4 Gen. (ADNKRONOS) - La Procura di Taranto ha espresso parere negativo sull'istanza presentata stamane dall'azienda siderurgica Ilva, nella persona del presidente del cda Bruno Ferrante, con la quale si chiedeva la rimozione dei sigilli ai prodotti finiti e semilavorati sequestrati il 22 novembre scorso su ordine del gip del Tribunale del capoluogo jonico Patrizia Todisco (sempre su richiesta della Procura) in seguito agli sviluppi dell'inchiesta sul presunto disastro ambientale. La stessa Procura rimette la decisione finale nelle mani del gip Todisco. Nell'istanza la societa' chiedeva ''l'immediata esecuzione'' del decreto legge del governo del 3 dicembre scorso (che consentiva la ripresa della produzione e della commercializzazione dell'acciaio), convertito in legge il 20 dicembre successivo dal Parlamento e infine pubblicato ieri nella Gazzetta ufficiale. L'azienda, oltre ad allegare il testo della legge approvata dal Parlamento, con le modifiche apportate rispetto al decreto, firmata dal presidente Giorgio Napolitano, sottolinea ''la straordinaria necessita' e urgenza a che si proceda, cosi' come riconosciuto dagli organi costituzionali competenti in sede di decretazione e successiva conversione del provvedimento legislativo sopra citato''. Rimane ferma per martedi' 8 gennaio l'udienza davanti al Tribunale dell'appello cautelare di Taranto al quale l'Ilva si era rivolta sempre per chiedere il dissequestro dei prodotti finiti. Se anche la decisione del gip sull'istanza di dissequestro dovesse essere negativa, all'Ilva resterebbe quella strada. Sono circa 1700 le tonnellate di rotoli di acciaio, i cosiddetti coils, fermi nei depositi e sulle banchine dei moli del porto industriale per un valore di circa 1 miliardo di euro. La richiesta dell'azienda riguarda acciaio per un miliardo di euro.



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