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Monte S. Angelo. Rione Junno: una cantina all’aperto?


[I bottiglioni abbandonati nello storico rione Junno]

di Nico Baratta 

Monte Sant’Angelo (FG) - Primo pomeriggio di domenica 20 gennaio 2013, rione Junno, a margine dei cassonetti dell’immondizia , purtroppo, lo scempio va di moda. Numerosi boccioni di vetro per la conservazione del vino, e precisamente da 54 litri, abbandonati in fila in strada. Un pericolo evidente e sotto gli occhi di tutti, che desta indignazione a chi della raccolta differenziata ne fa un valore aggiunto e benefico per l’economia del centro garganico, oltre che per l’ambiente. Un pericolo per chi transita su quella strada, per i pedoni, per i bambini che giocano, per le auto. L’inciviltà, come è gusto ribadire, è materia quotidiana per chi non ama Monte Sant’Angelo, per chi osteggia iniziative atte a migliore un territorio con politiche ambientali messe in campo da un’amministrazione attenta. Tempo fa ci occupammo dei dati della differenziata che sembravano non sufficienti. Ma poi e diligentemente il Primo Cittadino di Monte, con al seguito la sua amministrazione comunale, su questo portale e su questa rubrica informò i montesangiolesi di ciò che si stava facendo a tal riguardo. Un merito che va evidenziato e sostenuto nel bene comune e che con polso fermo deve attaccare quel cittadino che puntualmente rende vani i sacrifici di molti. Proprio così, l’inciviltà di pochi va combattuta e con veemenza culturale oltre che legale se vogliamo che Monte sia la stella di quel Gargano tanto vituperato da racconti di faide e illegalità. Il rione Junno, per chi no lo sapesse, è quel quartiere più antico di Monte Sant’Angelo, dove case di color bianco poste a schiera sono caratteristica di una struttura urbanistica tipicamente medievale, con abitazioni unifamiliari ubicate a diversi livelli e allineate lungo strade ripide e tortuose. Sviluppatosi nel VI secolo intorno al famoso santuario di San Michele Arcangelo, tuttora meta di pellegrini, il rione Junno è una peculiarità storica preservata e gelosamente custodita dagli stessi residenti e dalle amministrazioni che si sono succedute a Monte. Non vanificare un così prezioso patrimonio storico-artistico-culturale per un’azione incosciente di pochi balordi è responsabilità di tutti, semmai segnalando alle autorità preposte, anche in modo anonimo, azioni illegali e di “cattivo gusto”.



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