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Bari. Garante dei minori, presentato il rapporto su accoglienza immigrati in Puglia

di Redazione

BARI, 15 Feb. - “Un punto di partenza da cui continuare a sviluppare la conoscenza, la riflessione e l’approfondimento su temi che riguardano la tutela dei minori, in particolare di quelli extracomunitari arrivati in Italia via mare”. Così Rosy Paparella, Garante dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza attivo presso il Consiglio regionale della Puglia, ha presentato questo pomeriggio in aula di Consiglio l’esperienza condotta in Puglia da Save the Children nell’ambito del progetto Presidium. Coordinato dal Ministero dell’Interno (dipartimento libertà civili e immigrazione), il progetto ha riguardato il monitoraggio delle comunità alloggio per minori in Sicilia, Puglia e Calabria, restituendo una fotografia dei flussi di minori in arrivo dal 1 gennaio al 30 settembre 2012 e delle condizioni di accoglienza dei minori non accompagnati nelle comunità che li hanno accolti. Per quanto riguarda la nostra regione, i minori senza genitori sbarcati sulle coste pugliesi sono stati 426, provenienti prevalentemente da Afghanistan, Egitto e Somalia e di età compresa tra i 16 e 17 anni, 60 in più di quelli arrivati nello stesso periodo del 2011. Diminuiti invece i minori accompagnati (100 rispetto ai 142 del 2011), per un totale di 526 minori arrivati via mare. Le zone maggiormente interessate dagli sbarchi sono il Salento (49 sbarchi) e la costa barese (2 sbarchi). Il rapporto ha messo in luce le criticità emerse dal monitoraggio delle comunità presenti sul territorio, pur riconoscendo le buone prassi adottate dalle strutture convenzionate con gli enti locali (il Comune di Bari ha obbligato le comunità a dotarsi di un servizio di mediazione culturale e assistenza legale): in generale, mentre “le condizioni abitative si mantengono adeguate, è stato rilevato un calo di qualità dovuto alle difficoltà economica degli enti gestori, e che riguarda in particolare la fornitura di beni di prima necessità e nell’erogazione del pocket money. L’analisi ha inoltre riguardato le pratiche legate al riconoscimento dell’età dei minori, la tutela e il diritto al soggiorno, all’istruzione e alla salute, la protezione internazionale, aspetti sui quali c’è ancora molto da fare.



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