'La Buona Politica' - Il Manifesto di Antonio Ingroia - IO CI STO
Antonio Ingroia. (foto com.) ndr. |
di Cosimo Imbimbo
BARI, 12 FEB. - Pubblichiamo il Manifesto del candidato del Movimento Arancione – Antonio
Ingroia-
Giudice impegnato sul fronte della lotta alla Mafia, ora in pista su quello di
un auspicabile risanamento del buon Governo Nazionale, tramite il
movimento guidato dal Sindaco di Napoli nonché collega Luigi De Magistris
IO CI STO
I promotori sono espressione della società civile e della politica pulita che
vuole costruire un’alternativa di governo al berlusconismo e alle scelte
liberiste economiche, sociali e culturali del governo Monti.
L’alternativa di governo si costruisce con una forza riformista che ha il
coraggio di un proprio progetto per uscire dalla crisi e rilanciare l’Italia
finalmente liberata dalle mafie e dalla corruzione.
Abbiamo come riferimento imprescindibile la Costituzione Repubblicana, a
partire dall’art. 1 secondo cui il lavoro deve essere al centro delle scelte
economiche. Per noi l’Unione Europea deve diventare autonoma dai poteri
finanziari con organismi istituzionali eletti dai popoli ed è fondamentale il
cambiamento della Casta politica e burocratica italiana mentre lo sviluppo del
mezzogiorno è l’unica scelta per unificare il Paese.
1) Vogliamo che la legalità e la solidarietà siano il cemento per la
ricostruzione del Paese;
2) Vogliamo uno Stato laico, che assuma i diritti della persona e la
differenza di genere come un’occasione per crescere;
3) Vogliamo una scuola pubblica che valorizzi gli insegnanti e gli
studenti con l’università e la ricerca scientifica pubbliche non sottoposte al
potere economico dei privati e una sanità pubblica con al centro il paziente,
la prevenzione e il riconoscimento professionale del personale del settore;
4) Vogliamo una politica antimafia nuova che abbia come obiettivo ultimo
non solo il contenimento, ma l’eliminazione della mafia, e la colpisca nella
sua struttura finanziaria e nelle sue relazioni con gli altri poteri, a
cominciare dal potere politico;
5) Vogliamo che lo sviluppo economico rispetti l’ambiente, la vita delle
persone, i diritti dei lavoratori e la salute dei cittadini, e che la scelta
della pace e del disarmo sia strumento politico dell’impegno dell’Italia nelle
organizzazioni internazionali, per dare significato alla parola “futuro”.
Vogliamo che la cultura sia il motore della rinascita del Paese;
6) Vogliamo che gli imprenditori possano sviluppare progetti, ricerca e
prodotti senza essere soffocati dalla finanza, dalla burocrazia e dalle tasse;
7) Vogliamo la democrazia nei luoghi di lavoro, il ripristino del diritto
al reintegro se una sentenza giudica illegittimo il licenziamento e la
centralità della contrattazione collettiva nazionale;
8) Vogliamo che i partiti escano da tutti i consigli di amministrazione,
a partire dalla RAI e dagli enti pubblici, e che l’informazione non sia
soggetta a bavagli;
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento;
9) Vogliamo selezionare i candidati alle prossime elezioni con il criterio della competenza, del merito e del cambiamento;
10) Vogliamo che la questione morale aperta in Italia diventi una pratica
comune e non si limiti alla legalità formale, mentre ci vogliono regole per l’
incandidabilità dei condannati e dei rinviati a giudizio per reati gravi.
Vogliamo ripristinare il falso in bilancio e una vera legge contro il conflitto
di interessi ed eliminare le leggi ad personam.
Queste sono alcune delle ragioni per un governo democratico di cambiamento.
Per realizzare questi obiettivi si decide di aprire il confronto con i
movimenti e le forze democratiche del Paese.
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