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Manfredonia (Fg). Arrestato un malato di SLA. I fatti

La locandina pubblicitaria per la SLA (foto)

di Nico Baratta

MANFREDONIA (FG), 21 Feb. - In una lettera inviata a molte redazioni nazionali Giovanni Longo, presidente dell’Associazione “Viva la Vita onlus Puglia” con sede a San Giovanni Rotondo (FG), ha denunciato un atto che ha dell’inverosimile: un malato di SLA che non vedendosi riconosciuta la totale invalidità ha compiuto un gesto inconsulto verso il medico che con “un atteggiamento provocatorio e disprezzante” ha replicato alle richieste del malato. Un momento d’ira la giustificazione data dall’associazione, a fronte di un atteggiamento non professionale del medico. Di seguito vi proponiamo la lettera del presidente Longo che spiega di suo pugno l’accaduto. «Purtroppo è successo in un Paese “civile” come il nostro fatti del genere non dovrebbero MAI accadere. Per me, in questo particolare momento, scrivere tutto ciò non è né semplice né facile, sono arrabbiato, schifato e in un certo senso anche demoralizzato. Ieri, martedì 19 febbraio, il nostro Socio Gerardo Giordano di Manfredonia (FG) mi ha chiamato telefonicamente in quanto il suo Patronato che gli ha presentato la documentazione inerente il riconoscimento dell’invalidità e della pensione, gli ha comunicato che, la Commissione gli ha accordato solo l’85%. Da premettere, Gerardo è un Malato di SLA con esordio bulbare (la forma più devastante di questa terribile patologia), dopo i primi sintomi comparsi 4 anni fa e dopo ripetuti controlli sanitari eseguiti sia dal Reparto di neurologia di San Giovanni Rotondo e di Bari, che da parte del Prof. Adriano Chio dell’Istituto Scientifico dell’Ospedale Le Molinette di Torino, circa 2 anni fa purtroppo hanno dato la diagnosi ufficiale di SLA (Sclerosi Laterale Amiotrofica) con esordio bulbare. Fatta questa doverosa premessa, mi sono immediatamente recato a casa di Gerardo e come da prassi della nostra Associazione VIVA LA VITA ONLUS PUGLIA, prima di intraprendere qualsiasi iniziativa a difesa del caso, tentiamo in tutti i modi e maniere di cercare di persuadere il nostro interlocutore e cercare di trovare un punto di incontro. Telefonando al Dr. Esposto (Membro della Commissione), il quale, in maniera molto cortese e gentile ci ha procurato un incontro con il Presidente della Commissione D.ssa Folcando nello stesso pomeriggio alle h15,00 presso la Sede dell’ASL Distrettuale di Manfredonia. Puntuali all’appuntamento mi reco alla Sede in compagnia (non conoscendo bene la città) del cognato di Gerardo ed entrati nella stanza, dopo essermi presentato, inizio a chiedere le motivazioni per cui il nostro Socio con una diagnosi così importante, gli sia stato riconosciuto solo l’85% di invalidità. Il confronto stava proseguendo in maniera civile e corretta, fino all’arrivo del Dr. Ciuffreda anch’esso Membro della Commissione, il quale senza capire ragione ed arrogandosi il ruolo di Medico conoscitore della SLA, senza concedermi spazio per fargli capire che hanno preso un abbaglio colossale, addirittura con smorfie e risatine ipocrite irrideva sulle mie motivazioni. Cosa ho tentato di volergli dire: munito di certificazione di Neurologi e Ricercatori di fama internazionale e di Neurologi dell’Ospedale Di San Giovanni Rotondo, che attestano che Gerardo ha forte limitazioni nel linguaggio, ha seri problemi di deglutizione, ha importanti limitazioni sull’uso degli arti superiori, si affatica successivamente a qualsiasi movimento motorio e per farla breve, nel tentare di mostrargli una documentazione che accerta fra l’altro che: “il quadro clinico, a rapida evoluzione, non consente a svolgere le comuni attività della vita quotidiana per cui necessita di assistenza continua”. Il Dr. Ciuffreda, con gesti poco ortodossi e con atteggiamenti da “SUPERPROFESSORE / SCIENZIATO” mi rimetteva nelle mie mani la certificazione attestante tutto ciò che ho innanzi descritto. Il cognato di Gerardo, visto detti atteggiamenti provocatori e disprezzanti del Dr. Ciuffreda ed avendo intuito che non c’erano margini di discussione, in maniera decisa mi pregava di andarcene. Prima di congedarci, gli ho ricordato che la nostra Associazione avrebbe preso tutti i provvedimenti possibili a salvaguardia delle legittime aspettative di Gerardo, il cognato gli ricordava inoltre che, la situazione è seria ed a rischio di vita. Rientrati a casa di Gerardo e spiegatogli la situazione e tutti i dettagli dell’incontro, in modo schifato si alzava ed andava via. Subito dopo, la moglie avendo recepito che Gerardo si sarebbe recato alla Sede della Commissione di Invalidità Civile di Manfredonia, pregava il cognato di seguirlo e di persuaderlo da eventuali gesti inconsapevoli. Purtroppo, all’incontro con Gerardo, il Dr. Ciuffreda non cambiò il suo atteggiamento incomprensibile e lo stesso sentendosi oltre che ferito fisicamente, offeso nella dignità di uomo e di Malato, è scattato in lui una inconsapevole forma di ira che lo ha indotto ad uno scatto di reazione inconsulta. Nel frattempo, giunto il cognato e visto la reazione di Gerardo si è subito affiancato alla sua difesa. Intervenute le Forze dell’Ordine, hanno portato Gerardo in caserma e tutelato dal suo Avvocato il GIP per motivi di salute ha disposto gli arresti domiciliari. Questa è la cronaca e che sia ben inteso, la nostra Associazione condanna qualsiasi forma di violenza, ma condanna ancor di più, la violenza che viene perpetrata e praticata nei confronti dei più deboli, arrogandosi dietro del ruolo di persona e professionista dedita all’istruttoria di quelle che sono le sacrosante provvidenze dei Malati. Gerardo subirà un processo dove noi ci siamo costituiti come testimoni a difesa. Nel contempo, riteniamo senza ombra di dubbi che, il solo e soltanto danneggiato è il nostro Socio Gerardo così che abbiamo dato mandato ai nostri Legali di presentare una denuncia penale contro L’ABUSO INGIUSTIFICATO DI POTERE DELLA COMMISSIONE DI INVADILITA’ CIVILE DELL’ASL DI MANFREDONIA, costituendoci parte civile e lesa. Nella speranza che sia fatta GIUSTIZIA».


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