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Mattoni e PUG, un binomio cementificato che sta immiserendo Foggia

La cementificazione a Foggia. (foto)

di Redazione

FOGGIA, 23 Feb. - Non c’è più tempo per attendere l’approvazione del PUG (Piano Urbanistico Generale) è in sintesi l’affermazione che il Presidente dell’ANCE di Foggia (Associazione Nazionale Costruttori Edili), Gerardo Biancofiore, ha rivolto al Sindaco del capoluogo dauno, Gianni Mongelli. Riqualificazione dell’area urbana e in particolare quella degli ingressi cittadini, che ricordo sono tutti abbandonati e si presentano con cumuli di immondizia, sporcizia e buche. Biancofiore chiede una maggiore attenzione alle aree dove sono già presenti impianti sportivi e ricreativi da rivalutare e ripristinare con il project financing. Ma chiede anche una maggiore propulsione a rendere attivi quei progetti che Mongelli nella sua campagna elettorale ne aveva fatto una battaglia personale: la riqualificazione della zona industriale dell’ASI con il doppio casello autostradale, il centro intermodale ferroviario e l’industrializzazione e commercializzazione con nuove strutture sostituendo quelle chiuse per cessata attività. Una bella sfida che nel 2009 ha sedotto molti elettori e che oggi si vedono relegati in un angolo giacché mancano di sovranità, di viveri, di libertà nel vivere la città di Foggia laddove un lampione non funzione, un’area cittadina è senza controlli, laddove la paura di un’ombra accompagna il cittadino mentre fa ritorno a casa, una buca mina l’incolumità del foggiano, laddove un cumulo di rifiuti, seppur diminuiti per la svendita dell’Amica all’Amiu, è fonte di illegalità contesa tra il povero e il malavitoso di turno e diverrà la miccia da innescare per una prossima emergenza sanitaria. Parole dure, vero? È la verità. Il centro cittadino pare sia più pulito ma la periferia è sempre sporca. Quella periferia che fa da spalla a una città che attende la miccia per esplodere, una città sotto assedio, una Foggia che attende l’esito delle votazioni politiche 2013 per ristabilire equilibri che si sono lacerati (…meno male) per mano di una Magistratura che giustamente è intervenuta a sedare contese e arrestare personaggi di calibro nel campo edile. Una città in continua evoluzione nel suo piccolo mondo cementizio poco chiaro, una città che vuol lavorare e con essa anche l’Ance che vorrebbe costruire palazzi, oltre quelli già in essere con case chiuse e invendute: non dimentichiamoci questo particolare. Ma edilizia, ovvero Ance, non vuol dire solo costruire; potrebbe anche virare di qualche grado il suo tiro preferendo la manutenzione degli stabili e delle aree urbane, così da produrre lavoro e non indirizzare le scelte del Sindaco come se commiserassero lavoro, più di quello che hanno già svolto, tanto per intenderci. Il mattone, tutto nasce da questo semplice e utile materiale che tecnicamente è costituito da un impasto ceramico non vetrinato a pasta porosa (o giù di li), essenziale per garantire stabilità e robustezza al fabbricato, ma che fattivamente più che tenere stabile un fabbricato stabilizza per poi arricchire chi con il suo utilizzo ne fa uno strumento di corruzione più che costruzione. Foggia ne è un esempio giacché negli ultimi mesi la magistratura ha chiuso cantieri non propriamente legittimi. Ciò non vuol dire che chi fa il costruttore a Foggia o chi sostiene la categoria sia come coloro che abusano di questa professione. Ma, se permettete, il dubbio c’è, specie se i tempi di approvazione di piani regolatori sono dilatati. Con ciò non si da colpa a chi li debba approvare; piuttosto sarei più propenso a puntare il dito verso chi gira intorno a chi approva, politici in primis. Ritornando alla richiesta legittima dell’Ance Foggia, il Sindaco Mongelli ha fatto intendere che la priorità è che le imprese locali partecipino ai bandi per la pubblica manutenzione e per il verde urbano, e che per altre attività si attendono le opportunità che si potrebbero avere con l‘accesso ai finanziamenti governativi del prossimo Piano Città. Piano Città a parte, legittimo strumento cui prendere fondi (in prestito purtroppo e nostre spese), il tanto atteso cambiamento auspicato da Mongelli in campagna elettorale non è avvenuto e se avverrà sarà solo grazie a fondi straordinari, quelli non programmati quando per conto del partito di maggioranza relativa ha chiesto ai cittadini foggiani. Nel frattempo l’Ance rincara la dose e il Comune si difende temporeggiando mentre i foggiani soffrono e s’impoveriscono. Un tempo il PUG doveva produrre Housing Sociale, Pirp (Programmi Integrati di Riqualificazione delle Periferie), assegnare case, rivedere l’area dei Quartieri Settecenteschi/Ottocenteschi (quella periferia nel centro urbano di Foggia), rifare strade e marciapiedi, dare un volto più sostenibile e ambientale alla viabilità, ridare ai cittadini il verde sottratto e quelle piste ciclabili diventate parcheggi per auto legittimati da una condiscenda subdola di chi dovrebbe controllare e sanzionare questo abuso, mentre si continua a sanzionare l’automobilista che per urgente necessità parcheggia nello stallo blu. Non va bene, e quando ascolto che Mongelli attende la Valutazione Ambientale Strategica per deliberare sul futuro della città in materia di PUG, sento dentro di me una vocina che mi dice che quella valutazione, ovvero lo strumento propedeutico alla convocazione della Conferenza di Servizi, è l’ennesima “quaresima” per ottenere risposte dai partiti politici piuttosto che dai tecnici. Non me ne voglia Mongelli (che sul piano umano rimane un amico), ma un partito e suoi affiliati, che spesso hanno preteso poltrone più importanti ricattando politicamente il Primo Cittadino, per la loro perdurante ingordigia e senso di onnipotenza non possono tenere in scacco una città che urla cambiamento per una miseria che giorno dopo giorno produce fame e purtroppo delinquenza. Ah, dimenticavo l’assessore del ramo edile… anche se il peso è più politico che tecnico, per cui è inutile continuare… Cambiamola questa città; l’appello è rivolto a chi nella società civile vuole mettersi in gioco per dare ai nostri figli e nipoti un futuro migliore. Iniziamo dal 24 febbraio, quando ci recheremo alle urne per decidere chi mandare al Governo: non votate i soliti noti, non votate chi da decenni vi promette una casa e/o un posto di lavoro, non votate chi in questa città o il partito che li sostiene o con esso ha fatto “comunella” che da decenni ha impoverito Foggia. Preferite il nuovo, chi nella loro trasparenza politica, che non vuol dire ingenuità o inesperienza, sta cercando di cambiare il sistema, semmai portando a galla casi impolverati e smuovendo coscienze assopite, quasi narcotizzate, da decadenti atteggiamenti di subalterna dipendenza. Votate il nuovo che vuol dire cambiamento, abbiate fiducia in loro.


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