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Monti. Berlusconi teme. "Nulla in comune con la sinistra"

Il presidente M. Monti (foto)

di Redazione

ROMA, 18 Feb. (AGI) - Mario Monti scende dalla cattedra e per un giorno decide di tirare di boxe. E lo fa con inconsueta veemenza. Attacca Pd-Sel: "Io non ho e non avro' niente in comune con questa coalizione di sinistra". E poi si scaglia contro il governatore della Puglia: "Vorrei dire una cosa a proposito di Vendola. Lui parla nei miei confronti della 'solita razza padrona'. Lo invito a un attimo di riflessione: chi ha messo di piu' le briglie al capitalismo europeo, americano, multinazionale? Lui, altri o io? Io credo di essere stato la persona in Europa che ha piu' disciplinato - aggiunge - anche con pesanti multe, il capitalismo ogni volta che andava fuori dalle regole. E' inqualificabile parlare di razza padrona". Monti, che ricorda di aver accettato di diventare premier perche non poteva "dire di no alla richiesta pressante del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, era dovere di un cittadino italiano", torna ad attaccare il Cavaliere. Dopo aver rivelato a Rainews24 che "il merito, o demerito, della mia decisione di candidarmi credo che lo abbia Alfano" ("Quando ha pronunciato il suo discorso in Parlamento con il quale formalmente non sfiduciava il mio governo ma sostanzialmente si', ho capito di avere il dovere di impegnarmi perche' impedissi, come avviene per le crepes suzette, di rivoltare la storia di un anno di governo") torna sulla parola 'cialtrone' rivolta all'indirizzo del Cavaliere. "Io non ho detto che Berlusconi e i suoi ministri sono stati dei cialtroni - spiega -. E' parola che non uso e meglio non usare, anche se e' una parola molto aggraziata rispetto alle parole di Berlusconi, dei suoi giornali e degli alleati nei miei confronti - dice il Professore -. Ma io ho detto che trovo da cialtroni rovesciare una realta' che e' ancora nella memoria di tutti" a proposito del fatto che "loro nel novembre 2011 hanno lasciato una realta' che andava bene e noi abbiamo combinato un disastro". Sulla decisione del Cavaliere di accettare il confronto tv solo con Bersani, Monti e' sarcastico: "Immagino che avra' un particolare timore a confrontarsi con me - spiega -. Non so, con Bersani lo vorrebbe fare e con me no. E poi aggiunge espressioni poco simpatiche nei miei confronti, come il 'centrino'. Allora dovrebbe venirgli facile distruggermi.. Tra l'altro dopo 3 mesi che mi aveva offerto la guida dei moderati". Ha detto Mario Monti a 'L'aria che tira' su La7. Il premier uscente e' tornato a sollecitare un confronto in tv con Berlusconi e Bersani: "Sono tanti anni che in Italia si fanno questi confronti prima delle elezioni, perche' sono considerati utili. Non riesco a capire - ha aggiunto - perche' non si debbano fare in questa occasione. Torno a sollecitarlo, ma non nell'interesse mio ma degli italiani. Altro, e' sentire le prediche o i fuochi di artificio di promesse; altro e' il contraddittorio". Quindi un affondo ancora contro il Pdl che gli ha di fatto tolto la fiducia: "Il Pdl voleva una scelta piu' blanda sul provvedimento sulle incandidabilita'". Sprezzante, poi, il commento a una dichiarazione di Antonio Di Pietro: "Mi ha detto che sono responsabile di imprenditori che si sono suicidati... E io dovrei rispondere a chi mi accusa di questo? Mi rifiuto". "Io voglio essere una calamita' per il bipolarismo che non ha portato l'Italia a prendere le decisioni giuste nei tempi giusti - conclude Monti -. E non avrei niente in contrario a diventare la calamita per chi non si ritrovasse piu' nei rispettivi poli. Ma questo e' gia' avvenuto". Se Scelta civica superasse il 10% ed entrasse in Parlamento, sarebbe un grande successo? "Lo e', storicamente". Cosi' ha risposto Mario Monti a 'L'aria che tira' su La7.



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