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Personaggi - L’etoile Sara D’Auria

Sara D'Auria. (foto)

di Ninni Di Lauro

BARI, 25 Feb. - Cronistoria di un appuntamento mancato. Sono a Roma per lavoro. Dovrò seguire l’Angelus di addio di Sua Santità per l’agenzia estera per la quale scrivo. Ho preso un impegno e devo mantenerlo. Ho già venduto il mio servizio ed ho incassato anche la mia parcella. Le interviste per strada sono sempre le più eccitanti e riservano spesso piacevoli sorprese. Decido così di raggiungere piazza S. Pietro a piedi. Leggero venticello romano accompagnato da uno splendido sole. La città pullula di pellegrini italiani e stranieri. Comunico telefonicamente al mio operatore televisivo di poterlo raggiungere nel giro di mezz’ora. Stressato da un incredibile vociare e da un formicaio di fedeli decido di dedicarmi un attimo di pausa. Ne approfitto, visto che sono a piazza del popolo, e non ho ancora fatto colazione, per degustare una spremuta di agrumi ed un ottimo caffè al bar Canova. Vedo che si sta liberando un tavolo e mi precipito ad occuparne il posto. Un break mi permetterà di organizzarmi le idee e poter intervistare quanta più gente possibile. Il lavoro del cronista impone professionalità, precisione e puntualità. Ho pochi minuti a mia disposizione ed intendo dedicarli a me stesso. Controllo la carica del mio telefonino, faccio una prova di registrazione vocale, metto a fuoco le domande da fare e finalmente il cameriere mi porta la consumazione. Per errore mi viene servita tutt’altra roba, colpa della calca di gente che si avvicenda in maniera frenetica. Al mio tavolino vi è un posto libero. Come per incanto appare una meravigliosa ragazza che molto gentilmente mi chiede se può occuparlo. Provate ad immaginare con quanta gioia le ho mostrato tutta la mia disponibilità. Decido così di cominciare con lei il mio primo servizio interviste. Mi alzo per le presentazioni e pur essendo abbastanza alto, mi ritrovo di fronte una bellezza statuaria, che mi supera in aletta di oltre 15/20 centimetri. Giovane, alta, mediterranea, uno sguardo profondo degno di un attrice cinematografica ed una voce calda e suadente. Si presenta: sono Sara D’Auria, romana, ho meno di diciotto anni e faccio la fotomodella; tra poco meno di un’ora dovrò lavorare per un servizio fotografico d’agenzia. La cosa che mi colpisce di più è che ha solamente un velo di trucco sul viso e sugli occhi un pochino di rimmel. Tuttavia riesce a focalizzare su di se l’interesse di molti avventori. A mio parere, penso, questa ragazza ha davanti a se un futuro. Scatta così la curiosità del cronista. Le chiedo, dopo aver fatto partire una registrazione audio, se ha partecipato a qualche concorso di bellezza. Mi risponde che è stata “Miss fotografia”, Miss teenager sez. Moda & Immagine”concorso nazionale organizzato dalla validissima Valeria Valenzi, Miss moda e spettacolo e... Sono costretto ad interromperla, sembra un fiume in piena, Per niente imbarazzata mi racconta che per lei indossare un capo o farsi fotografare con lo stesso significa interpretarlo, il tutto accompagnato da espressioni mimiche per rendere ancora più teatrale l’immagine. Insomma, dice per me una sfilata è una interpretazione scenica. La sicurezza e la proprietà di linguaggio di questa giovanissima ragazza mi lascia basito. Continuo con le domande che la riguardano e mi dimentico delle domande che avrei voluto farle in occasione dell’Angelus. Parlarle è misteriosamente affascinante. Il suo corpo è fasciato da un abitino corto, nero, semplice. che evidenzia ancor più il suo aspetto da fotomodella. Le chiedo a quale agenzia sia legata contrattualmente e a chi avesse affidato la cura della sua immagine. Mi risponde che il look lo ha affidato a “Tony al parlamento agency”. Trovo doveroso ricordarle, che guarda caso, il suo agente scrive per il mio stesso giornale. Controlla velocemente la veridicità di quello che le ho detto facendo una breve telefonata al suo agente. Da questo momento sembra aver conquistato la mia fiducia. Mi da del tu, mi chiama per nome e dal suo beauty case tira fuori una foto e me la passa autorizzandomi alla pubblicazione. Dovendo scrivere su di lei mi scappa la domanda più stupida del mondo: sei fidanzata? Senza batter ciglio e con la sicurezza del personaggio pubblico affermato mi risponde che momentaneamente è single, che sta bene con se stessa e che non fa parte di quella schiera di donne che si sentono realizzate solo se amate da un uomo. Sono fatalista, asserisce, per il momento antepongo la mia carriera a tutto il resto. Provocatoriamente le chiedo se la sua bellezza l’ha aiutata nella carriera. Senza alcuna esitazione mi dice che certamente la bellezza è un fattore importante, che l’aspetto fisico è un ottimo bigliettino da visita, ma non bisogna dimenticare che il suo percorso è in funzione di sacrifici, studio e cura della persona; oltretutto per andare avanti servono tre qualità:”determinazione, orgoglio e professionalità!” Mi anticipa di un servizio fotografico che la porterà a Parigi per qualche settimana come testimonial di una nota maison d’alta moda. Vuoi vedere, mi chiedo, che oggi ho conosciuto la nuova “Carlà”? Caro Nicolas Sarkozy cerca di starle alla larga! Non vogliamo perdere una tra le più belle e giovani fotomodelle italiane. Ci salutiamo, guardo l’orologio e manca un quarto alle tredici. Il servizio a piazza S. Pietro per me è saltato, Telefono all’operatore televisivo spiegandogli, spudoratamente, che a causa del traffico e del bailamme di gente non sono riuscito a raggiungerlo. Servizio tv saltato? Pazienza! Probabile licenziamento per il mancato servizio? Fa niente! Oggi ho avuto la fortuna di conoscere Sara D’Auria nuova stella nascente del panorama italiano delle indossatrici nel campo dell’alta moda.



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