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Cronaca. Neonato ucciso e gettato nei rifiuti: autopsia, "era nato vivo"

Il San Camillo  a Roma. (foto)

di Redazione

ROMA, 12 Mar. (AGI) - E' nato vivo il bimbo gettato dalla madre in un cestino davanti al reparto di ginecologia dell'ospedale San Camillo di Roma il 28 febbraio scorso. Lo ha stabilito l'autopsia disposta dal procuratore aggiunto Pierfilippo Laviani e dal sostituto Paolo D'Ovidio che ora procederanno nei confronti di Marika S., romana di 25 anni, per il reato di infanticidio. Secondo quanto accertato dagli agenti del commissariato Monteverde, Marika avrebbe nascosto la gravidanza in famiglia e partorito nell'abitazione della sorella, nella zona del Trullo, la notte del 27 febbraio. Agli investigatori la giovane ha raccontato di essere rimasta incinta dopo un rapporto occasionale: dopo il parto, il bimbo - nato morto secondo la madre - e' stato chiuso in una busta di plastica e avvolto in un lenzuolo. E' inoltre emerso che nella giornata del 28 febbraio Marika e' uscita portandosi dietro il corpo del neonato chiuso nella sua borsetta: nelle ore trascorse in giro per la citta' ha incontrato anche un'amica con la quale ha trascorso un paio d'ore prendendo un aperitivo in un locale. Nel pomeriggio Marika e' stata colpita dai primi dolori, poi da un'emorragia, ed e' dovuta ricorrere alle cure mediche al San Camillo ma prima di entrare nel reparto di ginecologia ha gettato il piccolo in un cestino. Ai medici ha poi confessato di aver partorito e all'arrivo della polizia ha permesso di far ritrovare il corpicino.



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