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Bari. Il Sindaco Emiliano contro la chiusura della Bridgestone, "pronti a occupare"

La Bridgestone di Bari. (foto)

di Redazione

ROMA, 5 Mar. (AGI) - "Se sara' necessario, ove il sindacato decidesse di passare a forme di lotta piu' incisive come l'occupazione dello stabilimento, la citta' e il sindaco in persona saranno dalla parte degli operai e occuperanno la fabbrica". Lo ha affermato il sindaco di Bari Michele Emiliano, al termine del vertice tenutosi al ministero del Welfare dopo che Bridgestone ha annunciato la volonta' di chiudere lo stabilimento di Bari, che occupa 950 addetti. "Sono abbastanza soddisfatto dell'incontro, si sono resi conto, anche dal pallore dei nostri visi, che la chiusura avrebbe una dimensione esplosiva che non siamo in grado di sopportare", ha aggiunto Emiliano, spiegando: "sto seguendo la via istituzionale, sono un magistrato in aspettativa. A Bari - ha concluso - in questo momento ci sono blocchi stradali, famiglie nella disperazione piu' nera e ricordo che stiamo parlando di vite e non di pneumatici". GOVERNO CONVOCA BOARD INTERNAZIONALE, POI PARTE TAVOLO Prima un incontro con il board di Bridgestone Europa e le parti istituzionali, poi un tavolo con le parti sociali. Questi gli obiettivi prefissati nel corso del vertice del Ministero del Welfare. All'incontro hanno partecipato il Viceministro al Lavoro Michel Martone, il Sottosegretario allo Sviluppo Economico Claudio De Vincenti, il Presidente della Regione Puglia Nichi Vendola e il Sindaco di Bari Michele Emiliano. Nella riunione e' stato deciso di convocare entro la prossima settimana un incontro con il board di Bridgestone Europa e le parti istituzionali. Sono inoltre gia' stati attivati i contatti tra governo italiano e la casa madre giapponese. Immediatamente dopo verra' convocato il tavolo Bridgestone presso il Mise, alla presenza delle parti sociali e delle istituzioni. CONFINDUSTRIA BARI, OK TAVOLI CRISI MA NON SOLO Il presidente di Confindustria Bari e BAT Michele Vinci in una nota esprime apprezzamento per l'impegno delle istituzioni locali che "si sono prontamente mobilitate, invocando l'apertura urgente di un tavolo governativo di crisi e impegnandosi a tentare ogni possibile soluzione per evitare o ridurre l'impatto economico e sociale" della chiusura dello stabilimento Bridgestone. "Credo - ha aggiunto Vinci - che sia giunto il momento di avviare con le istituzioni una riflessione seria sulla permanenza dei grandi investimenti esteri sul nostro territorio e sulle condizioni da garantire perche' queste attivita' possano perdurare." Vinci ha ricordato che la Bridgestone tra i motivi del disimpegno " ha espressamente citato un eccesso di costi energetici e la presenza di difficolta' logistiche. Con questa dichiarazione - ha proseguito il presidente di Confindustria Bari e Bat - la multinazionale ci ha messo di fronte alla responsabilita' di porre rimedio alle disfunzioni e alle criticita' che rendono poco competitiva la nostra regione e il nostro Paese. Invito dunque le istituzioni, a tutti i livelli di governo - ha concluso - a considerare bene questa indicazione e a lavorare per tempo per trattenere il patrimonio dei grandi investimenti esteri."



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