- La Moda in viaggio per il BRICS
M. Costa. (foto) |
di Massimo Costa
Milano, 6 Mar. - Da qualche tempo l'acronimo BRIC ha aggiunto una S, perchè tra i Paesi emergenti viene incluso dai più autorevoli economisti anche il Sudafrica, realtà di sempre maggiore richiamo per il pubblico internazionale.
Gavin Rajah è da tempo un nome conosciuto tra gli stilisti, anche perchè ha vestito diversi personaggi dello star system, ma vi sono vari designer sudafricani in evidenza, come Tlale e Hip Hop.
Conosciamo del Sudafrica gli immensi mall che caratterizzano la sua rete distributiva, come il Gateway Shopping Mall vicino a Durban, il più grande centro commerciale australe.
La popolazione è prevalentemente giovane e da qui la necessità di investire nella formazione, anche nelle professioni della moda. Negli ultimi dieci anni l'economia sudafricana ha registrato notevoli miglioramenti, con un ritmo di crescita importante, che ha prodotto l'aumento del reddito disponibile e la lievitazione del consumo interno.
Accanto all'evoluzione del Sudafrica occorre confermare l'importanza del mercato russo, punto di approdo per molte aziende della moda italiana. Non sono più soltanto Mosca e San Pietroburgo ad essere meta di brand del made in Italy, ma diverse città di seconda fascia in grande spolvero in quanto sedi di avvenimenti sportivi di rilievo assoluto: pensiamo a Soci, dove avranno luogo le prossime Olimpiadi invernali.
Anche la Cina continua a crescere vistosamente ed è oggi la seconda economia mondiale per Pil prodotto.
Grandi marchi della moda hanno aperto negozi e building in tutto il Paese, ma l'evoluzione più interessante riguarda lo sviluppo di una rete distributiva nella quale ci sia una presenza significativa di multimarca.
Altro elemento da considerare è che, grazie ad una nuova leva di giovani designer, la Cina sta cominciando a specializzarsi, non solo nella riproduzione di abiti, ma anche nella loro ideazione.
Anche per l'India la moda è una grande industria e, in virtù della globalizzazione, è riuscita a mostrare al mondo i propri talenti del design. Rimane una profonda differenza nel gusto e nello stile, che rende difficile per la moda occidentale un approccio facile e positivo con il mercato indiano.
Da ultimo qualche considerazione sul Brasile, Paese in grande fermento creativo dove vari brand hanno collezioni interessanti ed appetibili per il mercato europeo, come Osklen e Colcci. Vi è ormai una riconoscilbile estetica brasiliana nella moda, più ricercata e matura a San Paolo, più young&fresh a Rio, con il nuovo trend del new patchwork, l'unione di tessuti differenti e texture a contrasto.
Negli ultimi dieci anni 28 milioni di brasiliani sono usciti da uno stato di povertà e il Governo stanzia enormi risorse per i giovani finanziando progetti in vari settori, tra i quali la moda.
Oggi è la sesta economia del mondo, avendo superato nel 2012 la Gran Bretagna, e ha avuto una crescita economica del 3,5% lo scorso anno, straordinaria per le condizioni generali dell'economia.
Resta un problema di dazi doganali molto elevati, ma i presupposti di mercato incoraggiano iniziative commerciali in questo Paese di democrazia compiuta ,con un debito pubblico sotto controllo ed un bilancio in pareggio; una sorta di oasi di tranquillità in un clima mondiale di progressiva recessione.
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