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Lecce. Presunta truffa Filanto a Regione e Inps: sequestrati beni per 10,5 mln

La GdF impegnata nei controlli. (foto)

di Redazione

BARI, 26 Mar. (ADNKRONOS) - I finanzieri del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bari (Nucleo di Polizia Tributaria) hanno sequestrato oggi beni e valori mobiliari per una somma di circa 10,5 milioni di euro, in esecuzione di un decreto di sequestro per equivalente emesso dal gip del Tribunale di Lecce, su richiesta della Procura della citta' salentina. Il provvedimento, relativo a beni mobili e immobili e a somme di denaro, e' stato eseguito nei confronti di sei persone giuridiche e sette persone fisiche, riconducibili alla Filanto Spa di Casarano, societa' che opera nel settore della produzione delle calzature. I reati ipotizzati sono truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche ai danni della Regione Puglia e truffa aggravata ai danni dell'Inps. L'operazione di polizia giudiziaria eseguita oggi giunge al termine di una attivita' investigativa, avviata dal 2009 dal Nucleo di Polizia Tributaria di Bari e coordinata dal sostituto procuratore del tribunale di Lecce, Antonio Negro, e si e' incentrata sulle sovvenzioni pubbliche erogate dalla Regione, nell'ambito del Programma Operativo Regionale Puglia 2000/2006, (Pacchetti Integrati di Agevolazioni), al Consorzio Produttori salentini calzature di Casarano. L'operazione e' stata denominata 'Old Machine'. Il Gruppo Tutela Spesa Pubblica delle Fiamme Gialle ha accertato che gli indagati, violando il bando di concessione del finanziamento regionale, avrebbero messo in atto un'operazione sostanzialmente finalizzata a scorporare veri e propri rami d'azienda della Filanto Spa (riconducibile al defunto Antonio Filograna), al fine di trasferirli alle societa' aderenti al Consorzio, per poi consentire a queste ultime di aderire al Por ed ottenere contributi per circa 4 milioni e mezzo di euro altrimenti non spettanti. La Filanto, infatti, societa' di notevoli dimensioni, non aveva i requisiti necessari per ricevere i fondi, in quanto non rientrava tra le piccole e medie imprese. Le societa' consorziate, inoltre, avrebbero percepito i contributi pubblici pur non possedendo il requisito oggettivo della realizzazione di un nuovo impianto (come previsto dal programma d'investimento) limitandosi, in realta', ad utilizzare beni strumentali messi a disposizione dalla Filanto Spa (da qui il nome dell'operazione, 'Old Machine'). Gli indagati avrebbero smobilizzato gli assets della Filanto la quale avrebbe cosi' ottenuto quelle somme per fornire ai responsabili delle societa' consorziate i mezzi finanziari per comprovare le disponibilita' finanziarie necessarie per l'ottenimento delle erogazioni pubbliche. Le consorziate, infatti, ottenuti i contributi regionali hanno restituito i soldi alla Filanto.



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