BARI, 25 Apr. - Mercoledì 24 Aprile 2013. Un'altra giornata storica per il futuro della Città di Bari? E' l'interrogativo che si pone dopo la presentazione ufficiale alla Stampa del Concorso Internazionale di idee per le aree ferroviarie da dismettere e da riqualificare. Per un costo
pari a 161milioni di euro si potrà dare una svolta alla questione ferroviaria ovvero a quel fiume di ferro che ha diviso inconsapevolemente
Bari per più di 150 anni poichè, a pochi decenni di distanza dalla fondazione della Bari Murattiana, l'imprevista espansione della Città oltre
la Ferrovia rappresentò quel nodo difficile, o per alcune volontà politiche delle Amministrazioni Comunali che si succedettero, impossibile.
Si dovette attendere il 1934 quando Concezio Petrucci elaborò un nuovo Piano Regolatore che ne prevedeva lo spostamento. Dopo, complice
la forzata pausa bellica non se ne fece più nulla; nemmeno negli Anni 60 e 70 quando Bari fu invasa sia dall'espansione urbanistica che dallo
sviluppo edilizio. Dopo decenni dai tanti fiumi di parole si è ad una svolta per poter rendere Bari 200 anni dopo una Città ultramoderna alla
pari di una metropoli europea. E' l'intento dell'Amministrazione Emiliano, il cui titolare, ha voluto esprimere la grandissima soddisfazione per
il risultato ottenuto. Sarà il primo passo per una più complessiva riqualificazione infrastrutturale di Bari? L'incompiuta camionale, l'incompiuto
Asse Nord - Sud inserite, come opere pubbliche, nell'articolato funzionamento intermodale rappresentato dall'Interporto indicano che il cammino
è ancora lungo e che fra il dire e il fare c'è sempre di mezzo il mare. Nella fattispecie di Bari è proprio il caso di scriverlo.
Bari. Quando la Bari ultramoderna passa dal " ferro " al mare
Revisto da La Gazzetta Meridionale
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22:13
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