BARI, 23 Apr. - La caduta dei consumi per il comparto dell'abbigliamento uomo continua senza sosta e per il quinto anno consecutivo fa segnare un calo significativo: il 4,7% secondo i dati di SMI.
Tutti le categorie merceologiche, purtroppo, sono in terreno negativo sul fronte del sell-out, a cominciare dal quasi -20% dell'abbigliamento in pelle e dal -13,2% delle cravatte. Più modeste, ma comunque rilevanti,
le perdite per la camiceria, il vestiario esterno e la maglieria, quest'ultima intorno al -4%..
Anche l'andamento relativo alla distribuzione riserva dati alquanto sorprendenti, in particolare raggiunge una quota a valore del 12% il canale alternativo costituito dagli outlet e dagli spacci aziendali che era fermo
all' 8% l'anno precedente, e che fa segnare una crescita straordinaria al di sopra del 42%.
Sul segno negativo, invece, tutti gli altri canali: le grandi superfici lasciano sul campo quasi il 30%, ipermercati e supermercati circa il 10%, stessa percentuale per i negozi indipendenti al dettaglio i quali si posizionano su una quota dei consumi a valore del 40%.
Gli outlet fanno storia a sè anche per la capacità di attrarre numerose insegne nazionali, alcune delle quali hanno scelto questo canale di sviluppo come principale.Il marchio maggiormente veicolato è Marina Militare, presente in 19 negozi, a seguire con 13 negozi Tailor Club.
Continua infine la crescita di franchising e temporary shop, quest'ultima la verà novità degli ultimi anni sul fronte del retail ma fortemente coniugabile anche in termini di strumento alternativo di comunicazione.
Il fatturato complessivo del temporary shop sfiora già i 50 milioni a fine 2012 e dovrebbe arrivare intorno ai 65 milioni al termine del 2013, considerando che il numero di temporary store cresce al ritmo del 20%.
- Boom di Outlet per la moda uomo
Revisto da La Gazzetta Meridionale
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15:34
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